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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Ad Alqosh (Iraq) comunione per 100 bambini

    Un grande segnale di ritorno alla normalità ad Alqosh, cittadina nel Kurdistan iracheno, 50 chilometri a nord della roccaforte del Daesh Mosul, a lungo minacciata anch'essa dai miliziani dello Stato islamico e diventata crocevia degli sfollati dalle cittadine limitrofe.

    Il giorno dell'Assunta ben 100 bambini hanno ricevuto la Prima Comunione dalle mani del patriarca Luois Raphael Sako. Alla celebrazione hanno partecipato tutti i sacerdoti della città, le suore e oltre 700 persone.

    La notizia e le immagini arrivano da Asia News, che ha ricevuto le dichiarazioni di monsignor Basilio Yaldo, ausiliare di Baghdad e stretto collaboratore di Sako.

    Alqos è una cittadina storica del governatorato di Ninive, uno dei principali centri della tradizione cristiana assiro-caldea. A 3 chilometri dal centro, sulle montagne, sorge il secolare monastero di Rabban Ormisda, sede dei patriarchi nestoriani dal 1551 al 1804. Il monastero, troppo fragile ed esposto ad attacchi, è stato ora sostituito dal nuovo monastero di Nostra Signora delle Messi, poco fuori città.

    La vita nella città è tornata quasi alla normalità, e la Prima Comunione di 100 bambini ne è uno dei segni più preziosi: la speranza è che l'intera piana di Ninive grazie alla controffensiva delle truppe regolari irachene, iniziata da pochi giorni, sia liberata al più presto dai jihadisti in modo che i profughi possano tornare ai loro villaggi. Più concreto il rischio che dall'area di Mosul possano cercare la fuga dai combattimenti 1,2 milioni di persone, come ha previsto l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: 400mila persone potrebbero fuggire verso sud, 250mila verso est e altre 100mila verso nord-ovest, in direzione della frontiera siriana.

    Rivolgendosi ai bambini e alle bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione, il patriarca Sako li ha esortati a non abbandonare la loro città di Alqosh, ma di rimanere e contribuire all'opera di ricostruzione.

    (Avvenire)

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