Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • Aleppo nei ricordi di una famiglia emigrata due secoli fa

    Riccardo de Ghantuz Cubbe è un italo-siriano, discende da una antica e nobile famiglia maronita di Aleppo che nel corso dei secoli si è distinta per un grande esercizio della misericordia e che seppe contribuire alla convivenza pacifica tra cristiani e musulmani nel periodo della dominazione ottomana. Una famiglia di crociati che nel tempo aveva intuito che la vera crociata si doveva combattere con le armi della pace. "Ci sono andato in visita con mia figlia nel 2008 ed entrarci è stato quasi ricongiungermi con un pezzo di me stesso", racconta ai nostri microfoni. "Il fatto che manchi una classe dirigente che si senta responsabile del progresso sociale di tutta la nazione mi amareggia. La sfida più grande è la cultura. I siriani sono un popolo colto, qualificato professionalmente e culturalmente. Questo tratto, dopo il pane e il fatto di non morire sotto le bombe, va difeso e promosso, e il mio piccolissimo impegno a distanza cerca di andare proprio in questa direzione".

    "Da quello che mi narrava mio padre, Aleppo era una città piccola, piena di poesia e bellezza, circondata da paludi, con le sue mura antiche tutta stretta attorno alla cittadella, con i quartieri cristiani fuori dalla cinta. La povertà era diffusa, ma era diffusa pure la solidarietà, la familiarità, la misericordia, l'ospitalità, valore assolutamente sacro. Nei periodi di carestia i miei antenati, molto ricchi, facevano arrivare anche da molto lontano, dall'India o dalla Cina, carovane di approvvigionamenti, cereali soprattutto, sfamando tutta la città senza tenere conto delle differenze appartenenza religiosa". E racconta dei sacchi di farina fatti trovare ai crocicchi delle strade e di altre storie di misericordia. "Apprendere di una città e di un Paese sfibrato dalla guerra mi fa sentire il cuore in pezzi. L’ultima volta che entrai in quella nostra casa bellissima, che fino ad allora avevo guardato e sognato solo in fotografia, fui quasi per svenire. Emigrando abbiamo abbandonato il nostro Paese, è il nostro rammarico grande, ci sentiamo impotenti ad aiutare quella che considero ancora la mia gente".

    (Da Radio Vaticana)

    News correlate

    Padre Bahjat di Aleppo sarà a Lugano

    "Dio opera sempre, anche quando le cose sembrano andare in rovina". Padre Bahjat darà la sua testimonianza sulla martoriata Siria a Lugano giovedì 25 aprile alle 20.00 nella Sala S. Rocco.

    La Quaresima di Aleppo: quella tanica d’olio che vale uno stipendio mensile

    Intervista a padre Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di Aleppo. In questo tempo di preparazione alla Pasqua ha deciso di donare una tanica di olio d’oliva ad ogni famiglia povera della città, mentre la Siria sta entrando nel nono anno di guerra. “Guardandoci intorno in questi ultimi mesi, ci siamo resi conto che il mercato è quasi completamente bloccato: non c’è lavoro e la gente comincia a sentire i morsi della fame”, racconta a Vatican News.

    no_image

    Concerto di solidarietà per i bambini di Aleppo a Mendrisio

    La Chiesa evangelica riformata e la Chiesa siro-ortodossa organizzano domani sera alle ore 20 al Centro Presenza Sud di Mendrisio (Via Manzoni 15) il concerto «Solidarietà con i bambini di Aleppo», con la corale della comunità evangelica coreana Changyang di Milano. Le offerte saranno devolute alle scuole cristiane di Aleppo.

    Una nuova forte testimonianza da Aleppo di Padre Ibrahim

    Oggi, 3 giugno, alle 20,30 il francescano sarà a Lugano (Lucino) per presentare il suo nuovo libro-testimonianza, "Un istante prima dell'alba".

    no_image

    Vicario di Aleppo: pace, casa e lavoro. Il dono di Natale per il futuro dei cristiani siriani

    Ad un anno dalla riunificazione la città è più sicura, si vive un clima di speranza maggiore e ottimismo. Migrazione e disoccupazione restano un problema, soprattutto fra i giovani. L’aiuto della Chiesa essenziale per la sopravvivenza di oltre 10mila famiglie. L’attenzione per i bambini e l’impegno per una loro scolarizzazione.

    Strada Regina - La Siria: un dramma dimenticato

    La Siria non trova più spazio nei media ma c'è una stretta attualità e noi oggi vogliamo andare anche in profondità, e lo facciamo con un’intervista a Padre Ibrahim Alsabagh, di Aleppo.

    News più lette