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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Assisi, il G7 dell’inclusione e della disabilità per un cambio di passo

    Assisi, la casa di San Francesco, diventa la dimora di tante associazioni, realtà, famiglie che al mondo vogliono mostrare la loro abilità e non essere relegate in definizioni strette che mettono in luce ciò che manca. Diventa la casa delle istituzioni chiamate a dare risposte alle molte domande di chi vive da vicino i problemi legati alla disabilità. Ad Assisi, in una giornata assolata, nella spianata davanti la Basilica inferiore di san Francesco ha preso il via oggi, 14 ottobre, sotto la presidenza italiana, il G7 dell’inclusione e della disabilità alla quale oltre ai ministri per la disabilità dei sette Paesi partecipano l’Unione Europea e altre quattro nazioni come Kenya, Tunisia, Sudafrica e Vietnam.

    Nei prossimi due giorni presso il Castello di Solfagnano, non lontano da Perugia, la politica e la società civile si ascolteranno e si confronteranno su buone pratiche e su quello che resta ancora da fare. Un segnale che insieme – parola ripetuta più volte dai ministri del G7 - si può lavorare per migliorare le cose. Al termine della tre giorni sarà messa a punto la Carta di Solfagnano che giovedì 16 ottobre sarà presentata a Papa Francesco.

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    Testimoni di dignità

    Sul palco allestito davanti alla Basilica inferiore di San Francesco, gli inni nazionali vengono suonati da tre band inclusive con 80 musicisti di cui 50 con disabilità. Accanto alle dichiarazioni dei ministri, per oltre due ore si intrecciano le esperienze di tanti ragazzi con disabilità. Ogni storia è espressione di determinazione, tenacia, coraggio per affermarsi e per affermare il diritto allo studio, al lavoro e all’inclusione. Storie che non vanno guardate con pietà ma con ammirazione e rispetto. Colpisce quella di Paolo Puddu, giovane di Cagliari: la sua voce è quella di Simona che lo accompagna, i pensieri sono frutto della lettura di una tavoletta trasparente dove sono incise le lettere dell’alfabeto con le quali formula il proprio pensiero, profondo e toccante. Si è laureato in lettere, è dirigente dell’associazione bambini cerebrolesi ABC.

    “Siamo tutti poesia”

    Maria Teresa Rocchi ha la sindrome di Down, il suo sogno è di andare a ballare in televisione, lavora in una scuola materna in Umbria. Benedetta De Luca è un avvocato molto noto sui social, racconta la sua storia e rilancia la definizione che un medico diede di lei: “Un libro di musica meraviglioso caduto in una bacinella piena d’acqua per cui bisogna fare attenzione, usare delicatezza quella che serve nei confronti delle persone con disabilità”. Guido Marangoni, scrittore, sceglie di far parlare la sorella di Anna, la sua ultima figlia che ha la sindrome di Down. La ragazza invita a guardare ai bambini capaci di indicare in modo naturale gli strumenti per includere. “Siamo fatti diversi – afferma Guido - perché siamo tutti poesia”. Enrico delle Serre ha il disturbo dello spettro autistico, con voce ferma ricorda che la disabilità riguarda tutti, che la diversità arricchisce ma che è necessario garantire le stesse opportunità “per esprimere il nostro potenziale, siamo - dice -  persone che meritano ascolto”. “Solo insieme possiamo cambiare il mondo”.

    Locatelli: la persona al centro

    “Una sfida e un segnale forte di cambiamento”, sottolinea invece ai microfoni dei media vaticani il ministro per la disabilità Alessandra Locatelli parlando del G7 e della scelta di Assisi. Ribadisce l’importanza di mettere sempre la persona al primo posto, invitando a non lasciare indietro nessuno, a sentire la grande responsabilità di essere fratelli, smettendo di guardare solo i limiti ma in modo concreto parlare di potenzialità, talenti, valori, competenze di ogni persona. Il Ministro rivela che la sua proposta del G7 è stata fortemente appoggiata dal Canada e dall’Inghilterra e rilancia il “Progetto di vita” che intende promuovere un percorso sanitario per ogni singola persona, evitando frammentazioni che rallentano i tempi di cura. Alla domanda di una mamma sui caregiver, la Locatelli rimarca la necessità di non lasciarli soli ed invoca una norma specifica per loro che manca da tempo.

    Suor Donatello: serve un cambio di passo

    Corre da una parte e dall’altra una delle anime di questo G7, suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio per la Pastorale delle Persone con Disabilità della CEI. Coordina 140 volontari venuti ad offrire il loro tempo per realizzare al meglio questo evento. “È necessario un cambio di mentalità – afferma - per quanto riguarda il mondo della disabilità, il tema della disabilità non può restare ai margini, la sfida culturale è che questo evento diventi una prassi a livello civile ed ecclesiale”.

    Il lavoro, via di inclusione

    Per le vie di Assisi, intanto, circa 100 stand gestiti dal terzo settore presentano i loro progetti, tanti anche i truck food provenienti da tutta Italia nei quali lavorano ragazzi con autismo e altre disabilità. Tra questi "N’arancina Speciale" di Caltanissetta che vede protagoniste persone con disabilità, coinvolte in un percorso lavorativo di realizzazione e di vendita di arancine che vengono prodotte con ingredienti tipici del territorio. "Frolla microbiscottificio" è nato sei anni fa a Osimo, in provincia di Ancona, sono circa 25 i giovani che ci lavorano con costanza e molta determinazione. Sono entrambe realtà che hanno puntato sulla abilità e non più sulla disabilità.

    Vatican News

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