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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
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  • Dal dottorato in fisica alla teologia per arrivare al sacerdozio: la testimonianza di Lorenzo De Vittori

    «Allegria nel servire e desideri grandi: questo chiedo a Dio per essere un buon sacerdote». È con una grande gratitudine verso le tante persone incontrate sul proprio cammino che Lorenzo De Vittori, 35enne di Lugano, ripensa agli ultimi intensi mesi vissuti in preparazione all’importante momento di sabato 21 maggio, quando, alle 10, nella basilica di S. Eugenio a Roma, verrà ordinato sacerdote. Una strada scoperta un passo alla volta. Frequentando dapprima, durante il liceo, le attività presso il Centro culturale «Montebrè» a Lugano, dove scopre la sua vocazione all’Opus Dei. Poi gli studi e il dottorato in fisica presso il Politecnico e l’Università di Zurigo. Infine, sei anni fa, la partenza per Roma per studiare teologia. Ma sono stati, ci spiega, soprattutto gli incontri avuti nel tempo e le attività per le quali si è mano a mano messo a disposizione ad averlo illuminato sul cammino da seguire: «A Zurigo, la mia preoccupazione era quella di essere un bravo studente e di contribuire al buon ambiente di studio nella Residenza universitaria Allenmoos, in cui vivevo con una trentina di amici. Al contempo, mi dedicavo all’educazione alla fede delle giovani generazioni, soprattutto studenti e ragazzi del liceo e delle medie. Tenevo anche corsi di catechismo e di formazione. Da principio queste attività erano solo un complemento al mio lavoro professionale: la ricerca delle onde gravitazionali che provengono dalla collisione di buchi neri. Poi però, nell’ambito dell’Opus Dei, mi è stato chiesto se sarei stato disponibile ad andare a Roma per studiare teologia. Intuitivamente ho capito che avrei potuto fare del mio sostegno spirituale alle persone la mia professione. Non ho esitato e sono partito. A Roma ho avuto anche il tempo di riflettere sulla possibile vocazione al sacerdozio. Quando ho capito che faceva per me, mi sono detto disponibile».

    Il 21 maggio Lorenzo verrà ordinato sacerdote assieme ad altri 23 giovani, provenienti da nove Paesi del mondo diversi. È con loro che il giovane ticinese ha condiviso, dopo essere stato ordinato diacono lo scorso 20 novembre, i momenti di preparazione al sacerdozio. Una formazione, ci spiega, volta, tra le tante cose, a far sì che il sacerdote abbia «un cuore grande, dove ci sia spazio per tutti: le famiglie in primis, e anche i più fragili, gli anziani e i malati». «Da Dio – prosegue – ricevo un regalo grande: la capacità di farlo realmente presente nel mondo, ogni volta che celebro la Messa e la Confessione. Ho cercato di prepararmi per far sì che questo regalo permetta a molti di incontrare Dio».

    Accanto a questa formazione, Lorenzo ha potuto portare avanti un dottorato in teologia biblica. Uno studio e un impegno, che continuerà a vivere seguendo gli insegnamenti del fondatore dell’Opus Dei, san Josemaria Escrivà: «La spiritualità dell’Opus Dei – ci spiega – invita, in linea con il Concilio Vaticano II, il cristiano a cercare la santità attraverso il suo lavoro e nella vita di tutti i giorni. Mamma, studente, banchiere, insegnante; non importa: posso diventare santo esattamente lì dove mi trovo, senza abbandonare le mie attività di sempre. A Dio, infatti, interessa tutto di noi: il lavoro che svolgiamo, le nostre uscite con gli amici, lo sport che pratichiamo. Così vivrò il mio essere sacerdote: nel mondo, per la gente». Una volta ordinato sacerdote, Lorenzo ha intenzione di rientrare in Svizzera, dove lo attende il servizio in uno dei Centri dell’Opus Dei. Con un’idea di fondo molto chiara: «Se Dio occupa il posto principale nelle nostre vite, tutto cambia. Non c’è gioia più grande per il sacerdote che vedere la gente fare del proprio vissuto una vita di amicizia con Dio».

    La cerimonia potrà essere seguita via streaming su opusdei.org/live.

    Laura Quadri

    Guarda il video su YouTube

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