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    Il rischio di povertà in Svizzera rimane alto

    Il tasso di povertà in Svizzera rimane elevato. Secondo i dati pubblicati recentemente, le persone a rischio povertà sono 1,34 milioni, pari al 15,6 per cento della popolazione. Le famiglie colpite si ritrovano con l’acqua alla gola e non hanno un margine di manovra finanziario per assorbire il rincaro dei costi per l’affitto, la cassa malati e il cibo. 

    Secondo i numeri pubblicati lunedì 26 marzo dall’Ufficio federale di statistica - riferisce Caritas in un comunicato - le persone in Svizzera colpite dalla povertà nel 2022 erano 702’000, di cui circa 100’000 bambini, ovvero l’8,2 percento della popolazione. La percentuale dei soggetti indigenti rimane quindi elevata. È aumentato anche il rischio di povertà, che tocca 1,34 milioni di persone in condizioni finanziarie precarie.

    Quasi un quinto delle persone in Svizzera non riesce a sostenere i costi per una spesa imprevista di 2500 franchi, ad esempio per una fattura del dentista. Resta alto anche il numero delle persone a rischio di povertà nel mondo del lavoro, i cosiddetti working poor, pari a 298’000 unità. Sono colpiti anche i bambini e i membri dello stesso nucleo familiare che non lavorano. Il numero totale delle persone che sono a rischio di povertà nonostante ci sia un reddito da lavoro in famiglia è pari a 709’000 unità. 

    «Non siamo preoccupati soltanto per l’elevato tasso, ma anche per l’aumento del rischio di povertà», afferma Aline Masé, responsabile del Servizio Politica sociale presso Caritas Svizzera. «Chi è a rischio di indigenza, si trova quasi allo stesso livello dei soggetti che vivono al di sotto della soglia di povertà. Queste persone non ce la fanno a far fronte all’aumento dei costi per l’affitto e dei premi per la cassa malati.» Un numero di famiglie superiore alla media vive poco al di sopra della soglia di povertà. A causa della situazione precaria, i loro figli subiscono notevoli restrizioni nel loro sviluppo sociale. «Data l’attuale evoluzione dei costi, i genitori devono decidere se spendere i soldi per un’attività ricreativa dei figli o per sfamare la famiglia.»  

    C’è un urgente bisogno di sgravi sui costi della sanità e degli alloggi

    Caritas chiede alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni azioni mirate per combattere la povertà. «Finora la politica non è riuscita a prendere provvedimenti adeguati contro il rincaro dei costi della vita», critica Aline Masé. L’urgente potenziamento dei sussidi per la cassa malati tarda ad arrivare. Il secondo aumento del tasso di riferimento da aprile farà salire molti affitti del tre per cento. Una mancanza di prospettive si denota anche nella politica degli alloggi: una tavola rotonda a livello nazionale sulle questioni in merito agli alloggi non ha comportato misure che sgraverebbero per davvero gli inquilini. Caritas accoglie con favore il fatto che il Consiglio nazionale durante la sessione primaverile si sia espresso chiaramente a sostegno dello sviluppo di una strategia nazionale contro la povertà e che chieda al Consiglio federale di dare presto un segnale politico in questo senso.  

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