Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
Advertisement
  • Il Papa all'Angelus (foto di archivio)

    Papa Francesco all'Angelus: quante condanne da parte nostra, Gesù non ci punta il dito contro

    Gesù conosce le nostre debolezze e i nostri peccati, ma non usa questa conoscenza "per puntarci il dito contro, ma per abbracciare la nostra vita, per liberarci dai peccati e salvarci". Nelle parole pronunciate all'Angelus di questa IV domenica di Quaresima, Papa Francesco invita i fedeli a considerare che Gesù non è venuto nel mondo per condannarlo, ma per salvarlo. Il brano liturgico del Vangelo racconta l'incontro e il colloquio del Maestro con Nicodemo, un fariseo e uno dei capi dei Giudei. E' a lui che Gesù spiega la sua missione.

    Gesù ci conosce in profondità

    Il Papa osserva che spesso Cristo dimostra di saper vedere in profondità nei cuori e nei pensieri delle persone che avvicina, di cui  svela le intenzioni e le contraddizioni. 

    Davanti a Gesù non ci sono segreti: Egli legge nel cuore, nel cuore di ognuno di noi. E questa capacità potrebbe inquietare perché, se usata male, nuoce alle persone, esponendole a giudizi privi di misericordia. 

    Dio non punta il dito contro di noi

    Ma non è così. Tutti sbagliamo, prosegue il Papa, e se Dio usasse la sua conoscenza delle nostre debolezze per giudicarci nessuno potrebbe salvarsi. Ma Lui non punta il suo dito contro di noi, ma abbraccia la nostra vita per liberarci dai peccati. Non gli interessa farci processi e pronunciare sentenze di condanna.

    Egli vuole che nessuno di noi vada perduto. Lo sguardo del Signore su ognuno di noi non è un faro accecante che abbaglia e mette in difficoltà, ma il chiarore gentile di una lampada amica, che ci aiuta a vedere in noi il bene e a renderci conto del male, per convertirci e guarire con il sostegno della sua grazia.

    Non è nostro compito condannare 

    Sull'esempio di Gesù noi siamo chiamati a fare altrettanto, afferma il Papa, che osserva quanto invece venga facile a tutti noi giudicare gli altri. E a braccio conclude: 

    Pensiamo a noi, che tante volte, tante volte condanniamo gli altri; che tante volte ci piace sparlare, cercare pettegolezzi contro gli altri. Chiediamo al Signore che ci dia a tutti questo sguardo di misericordia, di guardare agli altri come Lui ci guarda a tutti noi. Maria ci aiuti a desiderare il bene gli uni degli altri.

    Il Papa vicino al popolo haitiano

    L'appello di Francesco, all'Angelus, perché si fermi l'ondata di violenza nel Paese dei Caraibi. Il Pontefice invoca il "sostegno rinnovato della Comunità internazionale", mentre non dimentica altri scenari di guerra: nella Repubblica Democratica del Congo, in Terra Santa e nella "martoriata Ucraina". La preghiera affinché "cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile".

    Vatican News

    News correlate

    Il Papa: i cristiani perseguitati, testimoni di verità, giustizia e speranza

    All'Angelus, il Papa invita a non lasciarsi vincere dalla paura di fronte a conflitti, calamità e persecuzioni. Ricorda che la persecuzione dei cristiani "non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica".

    Il Papa: i morti in guerra si onorano con il cessate il fuoco e con l’impegno per la pace

    Nel giorno della Dedicazione della Basilica Lateranense, il Papa all’Angelus invita ad allargare lo sguardo: da quello artistico a quello spirituale per meglio cogliere il mistero della Chiesa. Al termine dell’Angelus, il Papa ringrazia quanti si spendono per costruire la pace nei Paesi che vivono crescenti ostilità.

    Il Papa all'Angelus nel giorno dei defunti: "Dio non perde nessuno"

    "La preoccupazione di Dio di non perdere nessuno, infatti, la conosciamo dall'interno ogni volta che la morte sembra farci perdere per sempre una voce, un volto, un mondo intero", ha detto Leone. Visitare i cimiteri è un gesto che "interrompe la frenesia del fare". Appelli per Sudan e Tanzania.

    Il Papa: nel mondo che soffre per le guerre diventiamo costruttori di fraternità

    Prima dell'Angelus, Leone XIV ricorda la “grande festa” a cui la famiglia umana è destinata, in contrasto con i drammi sofferti oggi in tutto il mondo e rivolge il suo saluto alla delegazione della Chiesa d’Inghilterra, a Roma per la proclamazione a Dottore della Chiesa di Newman.

    Leone XIV: con umiltà e coraggio affidiamo i nostri errori alla misericordia di Dio

    All’Angelus il Pontefice si sofferma sul Vangelo del giorno, che narra la parabola del fariseo e del pubblicano in preghiera nel Tempio. Il primo esalta i suoi meriti, ma nasconde i suoi veri peccati, il secondo, invece, si presenta con coraggio al Signore per com’è.

    Gaza, Leone XIV: gli sforzi fermino la guerra, verso una pace giusta e duratura

    Prima dell’Angelus, in piazza San Pietro, il Papa si è detto preoccupato per l’insorgenza “dell’odio antisemita nel mondo”, dopo l’attentato a Manchester, e addolorato per la sofferenza del popolo palestinese.

    News più lette