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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • Vincenzo Giglio con papa Francesco.

    Papa Francesco: «Una persona umile, sono orgoglioso di averlo servito»

    A portarci un altro bel ricordo di papa Francesco è il giovane ticinese Vincenzo Giglio. Originario di Gambarogno, dopo aver ottenuto la maturità liceale al liceo di Bellinzona e aver svolto il militare, Vincenzo ha prestato servizio in Vaticano come Guardia Pontificia dal 2 gennaio 2022 fino al 31 gennaio 2024. Dopo i due anni obbligatori, Giglio ha poi deciso di rientrare in Ticino e proseguire gli studi per diventare insegnante di scuola elementare.

    «Ricordo ancora la prima volta che ho visto papa Francesco – racconta Vincenzo –: è stato molto emozionante. Lavorare per lui in questi due anni di servizio e difendere la sua persona è stato qualcosa che mi ha reso molto orgoglioso, oltre a farmi sentire una grandissima responsabilità».

    «L’esperienza come Guardia del Papa – continua Giglio – è stata molto importante per il mio percorso e mi ha dato l’opportunità di crescere molto. Essere a Roma, vivere in luoghi che hanno segnato la storia, sotto i dipinti di Raffaello, in mezzo a tante personalità, vescovi e cardinali, offre l’occasione di maturare come persona, come competenze personali, ma anche nel proprio percorso di fede. Il cappellano padre Kolumban Reichlin ci supportava e ci seguiva nel nostro cammino spirituale e i discorsi di papa Francesco sono stati per me un grande punto di riferimento. Sono orgoglioso di aver indossato quella divisa e di aver lavorato al fianco di papa Francesco. Lo ammiravo molto, era una persona intelligente, umile, sempre disponibile». Nelle parole di Vincenzo emerge il ricordo di una Papa umile, che stimava e considerava i propri collaboratori ai quali riservava sempre una parola, un gesto, un saluto: «Ogni volta che ci incontrava in Vaticano ci stringeva la mano, e ci rivolgeva un saluto veloce ma sentito: un semplice gesto che ci riempiva di orgoglio», ricorda Giglio.

    Ma qual è stato il momento che ricorda con più emozione? Chiediamo all’ex Guardia. «Ogni guardia, prima che smetta il servizio ha l’occasione di incontrare il Papa come congedo. Ho il ricordo di un bellissimo momento, durante il quale Francesco oltre a ringraziarmi per il mio servizio mi ha chiesto della mia famiglia e dei miei progetti futuri. Eravamo io e lui, ed è stato un momento molto emozionante, al termine del quale mi ha dato una benedizione e mi ha regalato un rosario. Non è un giorno che dimenticherò, pensando anche che prima e dopo di me lui avrà incontrato grandi personalità internazionali, mi sono sentito molto importante».

    E come si è sentito quando ha appreso la sua morte? «Quel giorno mio nonno compiva 80 anni: era iniziato come una giornata di festa, poi venendo a sapere della morte del Papa è cambiato il mio umore. Ero molto triste già dopo il suo ricovero, vedendo la fatica che stava facendo, ma mi è piaciuto vederlo nella sua piazza l’ultima volta il giorno di Pasqua in mezzo ai fedeli. Non me l’aspettavo e per me è stato come perdere una persona cara: il modo in cui si rivolgeva alle persone mi ricordava quello di un nonno. Mi mancherà molto». (SG)

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