Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
Advertisement
  • Papa: un futuro di pace dopo i colloqui tra Usa e Corea del Nord

    Un futuro di pace è quanto auspica Papa Francesco guardando agli esiti dei prossimi colloqui a Singapore tra Stati Uniti e Corea del Nord e fa una preghiera per la Corea in vista della storica stretta di mano del 12 giugno, a Singapore, tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong - un perché tale incontro possa assicurare un futuro di pace alla penisola - magari con la sua totale denuclearizzazione - e al mondo intero. Al termine dell’Angelus, il Pontefice lancia infatti un importante appello:

    Desidero nuovamente far giungere all'amato popolo coreano un particolare pensiero nell'amicizia e nella preghiera. I colloqui che avranno luogo nei prossimi giorni a Singapore possano contribuire allo sviluppo di un percorso positivo che assicuri un futuro di pace per la penisola coreana e per il mondo intero.

    Preghiere alla Madonna, regina della Corea

    Per accompagnare questo vertice sul quale si posano gli occhi del mondo, Francesco fa recitare in Piazza San Pietro un’Ave Maria.

    Preghiamo il Signore. E tutti insieme preghiamo la Madonna, regina della Corea, che accompagni questi colloqui. [“Ave Maria…”]

    Martedì colloqui tra Usa e Corea del Nord

    A Singapore è tutto pronto per lo storico summit tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un, appena giunto sull’isola. Sono tremila i giornalisti accreditati per l’evento, due reporter sudcoreani nei giorni scorsi sono stati arrestati per aver cercato di carpire informazioni sul summit. Intanto il presidente russo Putin ha espresso apprezzamento per il vertice e per il ruolo della Cina nel favorire il confronto tra le parti. Secondo il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, Pyongyang sarebbe disposta a denuclearizzare la penisola coreana e questa sarebbe l’unica soluzione, stando a varie fonti, che il capo della Casa Bianca accetterà.

    L'invidia che uccide

    Nella sua catechesi parla il Papa invece dell’invidia: «Dio ci liberi da questa terribile tentazione!» esclama, mettendo in guardia da quello che definisce un «veleno mortale» - per se stessi e per gli altri - invitando a confessarsi subito nel caso in cui si cada in tale peccato prima che si moltiplichino gli effetti.

    «Può capitare che una forte invidia per la bontà e per le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente. Qui c’è un veleno mortale: la malizia con cui in modo premeditato si vuole distruggere la buona fama dell’altro. Dio ci liberi da questa terribile tentazione!», dice il Pontefice. E raccomanda: «Se, esaminando la nostra coscienza, ci accorgiamo che questa erba cattiva sta germogliando dentro di noi, andiamo subito a confessarlo nel sacramento della Penitenza, prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi che sono inguaribili».

    Agenzie/Red

    News correlate

    Il Papa: i cristiani perseguitati, testimoni di verità, giustizia e speranza

    All'Angelus, il Papa invita a non lasciarsi vincere dalla paura di fronte a conflitti, calamità e persecuzioni. Ricorda che la persecuzione dei cristiani "non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica".

    Il Papa: i morti in guerra si onorano con il cessate il fuoco e con l’impegno per la pace

    Nel giorno della Dedicazione della Basilica Lateranense, il Papa all’Angelus invita ad allargare lo sguardo: da quello artistico a quello spirituale per meglio cogliere il mistero della Chiesa. Al termine dell’Angelus, il Papa ringrazia quanti si spendono per costruire la pace nei Paesi che vivono crescenti ostilità.

    Leone XIV a Santa Maria Maggiore per pregare sulla tomba di Papa Francesco,

    Sulla strada verso Castel Gandolfo, il Papa ha voluto fermarsi nella Basilica liberiana e rendere omaggio al predecessore.

    Il Papa all'Angelus nel giorno dei defunti: "Dio non perde nessuno"

    "La preoccupazione di Dio di non perdere nessuno, infatti, la conosciamo dall'interno ogni volta che la morte sembra farci perdere per sempre una voce, un volto, un mondo intero", ha detto Leone. Visitare i cimiteri è un gesto che "interrompe la frenesia del fare". Appelli per Sudan e Tanzania.

    Il Papa: nel mondo che soffre per le guerre diventiamo costruttori di fraternità

    Prima dell'Angelus, Leone XIV ricorda la “grande festa” a cui la famiglia umana è destinata, in contrasto con i drammi sofferti oggi in tutto il mondo e rivolge il suo saluto alla delegazione della Chiesa d’Inghilterra, a Roma per la proclamazione a Dottore della Chiesa di Newman.

    Leone XIV: con umiltà e coraggio affidiamo i nostri errori alla misericordia di Dio

    All’Angelus il Pontefice si sofferma sul Vangelo del giorno, che narra la parabola del fariseo e del pubblicano in preghiera nel Tempio. Il primo esalta i suoi meriti, ma nasconde i suoi veri peccati, il secondo, invece, si presenta con coraggio al Signore per com’è.

    News più lette