Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca  latino di Gerusalemme

    Pizzaballa: ad un anno dal 7 ottobre, un’invocazione di pace per l’umanità

    In occasione della giornata di preghiera e penitenza per la pace in Medio Oriente, indetta da Papa Francesco per oggi, il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa ripercorre in un’intervista a Vatican News l’anno di guerra, di sofferenza e di paura in Medio Oriente, cominciato con i tragici fatti del 2023.

    Eminenza, è già passato un anno da quella terribile mattina…

    Sì, un anno altrettanto terribile. E noi lo ricorderemo, insieme a Papa Francesco e a tutte le Chiese del mondo, con una giornata di preghiera e penitenza. Per tenere il nostro cuore libero da ogni forma di paura e di desiderio di rabbia. E portare a Dio con la preghiera il nostro desiderio di pace per tutta l’umanità.

    Un mese dopo il massacro del 7 ottobre ci concesse una lunga intervista. Colpì molto i nostri lettori perché era una sorta di riemersione dal silenzio attonito in cui quella tragedia ci aveva precipitato, e nella quale ci raccontava anche i suoi sentimenti personali. «Cambierà tutto», ci disse. Cosa è effettivamente cambiato? E cos’è cambiato per lei e per i cristiani di Terra Santa?

    Prima del 7 ottobre 2023 sicuramente le prospettive politiche erano completamente diverse. Il conflitto israelo-palestinese, seppur latente, sembrava essere entrato in una routine non particolarmente allarmante, tanto da non costituire una priorità per le agende della diplomazia internazionale. Il dialogo interreligioso seguiva il suo percorso ordinario, fortificato dai viaggi di Papa Francesco e dall’enciclica Fratelli tutti. La comunità cristiana viveva con impegno le sue attività pastorali. Ecco, tutto questo sembra ora lettera morta. Oggi la questione palestinese è riemersa ma in termini drammatici, da renderla ancor più difficile da risolvere. Il dialogo interreligioso attraversa una crisi profonda. E le iniziative pastorali della comunità cristiana vanno completamente ripensate in un contesto nuovo, carico di tanta sfiducia, di incomprensioni. Un odio diffuso che non avevamo mai visto prima, sia nel linguaggio sia nella violenza fisica, militare. Tutto questo non può lasciarci indifferenti. Quindi, per rispondere alla sua domanda: sì, è cambiato tanto, tantissimo. Bisognerà tornare a parlare di futuro ma tenendo presente che le ferite che questo conflitto sta lasciando sono numerose e laceranti. Anche per me è stato un anno difficilissimo. Da un lato, anche se schiacciato nel marasma quotidiano, occorre preservare e mettere a fuoco la propria vita spirituale. E poi saper aiutare la propria comunità a inquadrare le ragioni dello stare qui, il proprio ruolo. Sono domande sempre molto aperte perché non hanno risposte certificate che valgono sempre nel tempo.

    Leggi l'intervista completa su Vaticannews.

    News correlate

    Il vescovo di Hiroshima: “Insieme verso un mondo senza armi atomiche"

    A poche ore dall’annuncio statunitense della ripresa, dopo 33 anni, dei test atomici, il vescovo di Hiroshima, mons. Shirahama, intervenuto all’Incontro internazionale “Osare la pace”, organizzato dalla Comunità di S. Egidio, ricorda che la pace si difende con la memoria e il dialogo.

    Sant’Egidio: il dialogo è la forza delle religioni, la pace è la strada per vita e sviluppo

    Con l’assemblea inaugurale si sono aperti a Roma i lavori della 39.ma edizione dell' Incontro Internazionale tra leader religiosi e uomini di cultura organizzato dalla Comunità di Trastevere, sul tema "Osare la pace", che si chiuderà il 28 ottobre.

    La Santa Sede all'Onu: abbandonare la "logica illusoria" della corsa al riarmo

    L'arcivescovo Caccia, osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, denuncia l'aumento delle spese militari mondiali, giunte lo scorso anno "all'inaccettabile" valore di 2.700 miliardi di dollari.

    COMMENTO

    La guerra delle parole e i veri confini da difendere. Un commento

    Una riflessione su "Avvenire" di Marco Impagliazzo sul rischio insito nelle polarizzazioni nella società civile e nel discorso pubblico, alimentate - oggi - dall'uso dei social network.

    Guerra in Ucraina: il cardinale Zuppi elogia l'impegno di Trump per la pace

    L'iniziativa del presidente americano avrebbe "smosso molte cose", ha dichiarato il presidente dei vescovi italiani in un'intervista al media tedesco "Spiegel". Il porporato - inviato nel 2023 da Francesco per tentare di aprire un dialogo tra le parti - ha anche parlato del lavoro del Vaticano.

    Gaza: Amnesty presenta nuove prove, “strategia deliberata che usa la fame come arma di guerra”

    Nuovo rapporto dell'organizzazione per i diritti umani, che raccoglie testimonianze allarmanti e denuncia gli effetti devastanti del blocco, dei bombardamenti e dell’ostruzione all’ingresso degli aiuti.

    News più lette