Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
Advertisement
  • Tweet del Papa: con l'Ascensione il Signore ci ricorda che la meta è il Cielo. Il significato della Festa

    “Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo»”. (At 1, 9-11)

    Il giovedì della sesta settimana di Pasqua si celebra la solennità dell’Ascensione, che alcuni Paesi spostano alla domenica successiva. Siamo nel tempo della Pasqua, cioè della gioia, della liberazione dalla morte e dal peccato grazie alla Resurrezione, nel tempo della promessa di salvezza. Gesù, quindi, torna per congedarsi dagli apostoli che ora sono pronti al distacco, come figli cresciuti. La separazione, però, è solo apparente perché il Signore, invisibile, continua ad operare nella Chiesa, ed è temporanea, perché Egli un giorno tornerà.

    Fonti storiche e origini della solennità

    I Vangeli parlano poco dell’Ascensione: Matteo e Giovanni terminano il racconto con le apparizioni di Gesù dopo la Resurrezione; Marco gli dedica l’ultima frase del testo, mentre Luca le dà più ampio respiro, soprattutto negli Atti degli Apostoli. Qui precisa che 40 giorni dopo la Pasqua – un numero altamente simbolico in tutta la Bibbia – Gesù conduce gli apostoli verso Betania e arrivato sul Monte degli Ulivi (chiamato perciò anche Monte dell’Ascensione) li benedice e parla loro prima di salire al cielo e fare ritorno al Padre. In questo discorso Gesù conferma la promessa della discesa dello Spirito che non li lascerà soli e prefigura la sua seconda venuta, alla fine dei tempi. La celebrazione dell’Ascensione ha origini antiche ed è già testimoniata sia da Eusebio di Cesara che e dalla pellegrina Egeria, e risente della tradizione ebraica ad esempio nell’immagine della “salita” verso Dio non solo fisica – seppure cattedrali e monasteri sono spesso collocati in posizioni elevate – ma anche spirituale, intesa come purificazione e raccoglimento per ascoltarne la Parola. Inizialmente veniva celebrata a Betlemme proprio per sottolineare che da lì tutto era partito, e costituiva un tutt’uno con la festa di Pentecoste, celebrata il pomeriggio dello stesso giorno, ma da questa era già separata nel V-VI secolo, come dimostrano San Giovanni Crisostomo e Sant’Agostino che all’Ascensione dedicarono intere omelie.

    Il significato dell’Ascensione

    Tornando al Padre, Gesù chiude un cerchio, che ha attraversato la sua esistenza umana per tornare nei cieli, pur rimanendo vivo e presente nella Chiesa. Ma è proprio grazie al momento dell’Ascensione che questa dicotomia tra cieli e terra viene superata: Gesù se ne va, ma soltanto precede, come un fratello, come un re e come il Figlio prediletto, tutti gli uomini, in paradiso, lì dove è Dio. Come un uomo, Gesù era sceso agli inferi per salvare Adamo e così, con l’Ascensione, ribadisce una volta in più che è il cielo il destino a cui l’uomo deve aspirare, la santità, riassumendo il senso del mistero dell’Incarnazione e il fine ultimo della salvezza. La glorificazione della natura umana, incarnata dal Verbo in tutta la sua povertà e da Lui, poi, sollevata fino al cielo, è ancora meglio spiegata in diverse preghiere appartenenti alla tradizione bizantina in cui si supera la disputa, appunto, tra cielo e terra.

    Continua a leggere su VaticanNews.

    News correlate

    La carità concreta di Papa Francesco. Un bilancio con Caritas Ticino a 10 anni dalla Laudato si'

    Si è tenuto venerdì 26 settembre, a S. Antonino, presso il nuovo Centro di ecologia integrale di Caritas, il Convegno internazionale "Il bene è comune?". Cronaca e foto

    Al Centro di Ecologia integrale di Caritas Ticino, un convegno a 10 anni dall'enciclica "Laudato si’"

    A Sant’Antonino, il 26 settembre, il Centro Laudato si’ di Caritas Ticino convegno per i 10 anni dell’enciclica di Papa Francesco. Due sessioni con esperti e giornalisti per riflettere su ecologia integrale, società e futuro sostenibile. Partecipazione gratuita su iscrizione. Qui interviste di approfondimento.

    Card. Scola e il mistero della vecchiaia: "Saremo sempre con il Signore"

    Nel suo ultimo libro, il cardinale Angelo Scola riflette con sincerità su vecchiaia, sofferenza e morte, viste non come fine, ma come attesa di un nuovo inizio. Con la prefazione di Papa Francesco, è una profonda testimonianza di fede, speranza e gratitudine nel tempo della fragilità. Guarda anche il video integrale dell'intervista.

    Da Francesco a Francesco: due uomini, un solo Vangelo

    Mercoledì 14 maggio alle 18.00 a Locarno, Fra Mauro Jöhri rifletterà sul legame tra san Francesco d’Assisi e papa Francesco. Un viaggio spirituale nella semplicità evangelica, tra storia e attualità, proposto da un grande conoscitore del Poverello.

    Mons. Grampa: “Papa Francesco, testimone del cambiamento d’epoca”

    Il vescovo emerito di Lugano, mons. Grampa, ricorda tre incontri con papa Francesco e ne sottolinea l’impatto profetico sul cambiamento d’epoca vissuto dalla Chiesa: sinodalità, misericordia e discernimento come vie per affrontare le sfide del tempo presente.

    La diplomazia della misericordia: il pontificato politico di papa Francesco

    Lorenzo Planzi rievoca il pontificato di Francesco, segnato da una visione politica ispirata alla misericordia. Dalla rottura con Berna al dialogo con Mosca e Pechino, emerge una Chiesa capace di ascolto, che attraverso la sua diplomazia teologica ha cercato di ricucire le fratture del mondo.

    News più lette