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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (18 dicembre 2025)
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  • Giuria Ecumenica. From left: Arielle Domon, Robert K. Johnston, Rinke van Hell, Lukas Jirsa, Monique Beguin, Joachim Valentin (president)

    Festival del film di Locarno: premio della giuria ecumenica

    Il premio della giuria ecumenica del settantesimo Festival internazionale del film di Locarno va alla pellicola “Lucky” del regista americano John Carroll Lynch. Concepita  come un omaggio a Harry Dean Stanton - famoso per il suo ruolo da protagonista in “Paris Texas” di Wim Wenders – essa esplora in maniera seducente il senso della vita nell’incontro con la morte. Nelle sue motivazioni, la giuria ascrive l’evoluzione subita dal personaggio principale durante il film: “Lucky, anche se impaurito, arrabbiato e solo, impara a poco a poco ad amare il prossimo e persino a riconoscere la possibilità di un’esistenza sostenuta dalla spiritualità”. Il regista, da parte sua, ha espresso profonda riconoscenza per il premio: “È una cosa molto motivante per me, che un film così sfrontatamente ateo possa vincere un simile premio. Sembra che nell’arcobaleno della fede ci si posto per il nero dell’ateismo. Per questo vi ringrazio”.

    La giuria ecumenica fa anche un elogio particolare di due altre pellicole:  “Vinterbrødre (Winter Brothers)”di Hlynur Pálmason e “Qing Ting Zhi Yan (Dragonfly Eyes)” di Xu Bing. Il primo guida lo spettatore in una miniera: due fratelli traumatizzati si battono per un po’ d’amore in un mondo di duro lavoro, di traffico d’alcol e di assenza di vita sociale; la pellicola mostra bene, tramite immagini crude, come la vita possa diventare, sotto determinate condizioni, particolarmente dura, al contempo risvegliando un forte desiderio d’umanità.

    Xu Bing, invece, inventa la storia di una coppia che diventa prigioniera dei mezzi di comunicazione nel XXI secolo. Ci mostra, con una maniera di filmare sperimentale, che la tecnologia può sì ridurre le distanze ma alla fin fine non apporta alcun contributo alla prossimità umana.

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