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  • Un corso di perfezionamento per studentesse di medicina organizzato dalla Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili

    6 Febbraio - Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili

    Le mutilazioni genitali femminili (MGF), una pratica radicata in diverse culture di Paesi africani, mediorientali e asiatici, rappresentano una cruda realtà anche in Svizzera. Migliaia di donne e bambine residenti nel Paese convivono con le conseguenze fisiche e psicologiche di questa pratica subita nei loro Paesi d'origine. Tuttavia, la consapevolezza e la formazione specifica tra i professionisti della salute risultano ancora insufficienti, secondo Caritas Svizzera.

    Il ruolo cruciale del settore sanitario

    Gli operatori sanitari occupano una posizione chiave nella diagnosi e nel trattamento delle MGF. Simone Giger, responsabile del progetto FGM/C di Caritas Svizzera e della Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili, sottolinea: «Spesso le professioniste e i professionisti della salute non riconoscono le MGF o non sono sicuri su come gestire questo argomento alquanto delicato». La mancanza di formazione adeguata può compromettere l'assistenza medica, psicologica e giuridica necessaria alle vittime.

    Sensibilizzazione e formazione: le Iniziative della Rete Svizzera

    La Rete svizzera contro le MGF punta a rafforzare le attività di sensibilizzazione, proponendo corsi di perfezionamento per operatori in ambiti cruciali come ostetricia, ginecologia, pediatria e cure mediche. «La gestione delle MGF e la cura delle conseguenze devono essere istituzionalizzate sia nella pratica che nella formazione e nel perfezionamento», aggiunge Denise Schwegler, co-responsabile del progetto.

    La ginecologa Jasmine Abdulcadir, specialista presso l'ospedale universitario di Ginevra, sostiene l'importanza di integrare le MGF nei programmi di studio di medicina, proponendo anche corsi scientifici e pratici per il personale sanitario. Secondo Abdulcadir, una formazione mirata migliorerebbe la comunicazione con le persone colpite, la diagnosi e l'assistenza a livello fisico e psicosessuale, promuovendo al contempo la prevenzione.

    Un impegno prolungato dalla Confederazione

    La Confederazione ha rinnovato per altri cinque anni il mandato della Rete svizzera contro le MGF, garantendo il supporto alle misure di consulenza, prevenzione e formazione continua. Questo impegno è sostenuto dall'Ufficio federale della sanità pubblica, dalla Segreteria di Stato della migrazione e dall'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo.

    La Rete svizzera, che vede tra i promotori Caritas Svizzera, Salute Sessuale Svizzera e il Centro interdisciplinare per la ricerca di studi di genere dell'Università di Berna, si pone l'obiettivo di garantire protezione e assistenza a donne e bambine colpite o a rischio.

    Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale: mutilazioni-genitali-femminili.ch/rete.

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