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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Aleppo: ragazzi e bambini dell’oratorio salesiano bloccati a Kafroun a causa delle bombe

    Sono bloccati dal 9 agosto a Kafroun, 40 km dal confine libanese, alcuni bambini e ragazzi di Aleppo partecipanti a un campo scuola con l’oratorio dei salesiani. L’escalation di violenze che sta colpendo la città martire siriana impedisce loro di fare rientro presso le famiglie che in questi ultimi giorni vivono l’incubo di razzi e bombe. A darne notizia è l’agenzia dei salesiani, Ans, che parla di “situazione quasi surreale, se non fosse tragicamente vera, di alcuni bambini e ragazzi che sono stati accompagnati dai Salesiani presso l’opera di Kafroun, nel Nord del paese, e sono ora da giorni bloccati lì, mentre il resto delle loro famiglie deve fare i conti con la paura di razzi e bombe, il taglio di luce ed acqua e i prezzi alle stelle”. “Io, con don Buratti e i ragazzi del campo estivo delle medie sono a Kafroun, a circa 40 km dal confine libanese. Purtroppo siamo bloccati qui: dovevamo tornare martedì 9, ma non possiamo più, perché Aleppo per l’ennesima volta è una città assediata”, riporta il salesiano don Pier Jabloyan. “In questa situazione – aggiunge il salesiano – vedo quant’è bello essere una famiglia attenta ai bisogni degli altri e condividere non soltanto la gioia, ma anche i dolori: ad esempio, dopo di noi qui doveva esserci il campo estivo dei Salesiani di Damasco, ma loro hanno deciso di rimandare la data perché ora noi abbiamo bisogno della casa. Speriamo di poter tornare al più presto alla nostra città”. La preoccupazione maggiore adesso è proprio per le famiglie dei ragazzi che sono rimaste ad Aleppo, città sotto assedio, “in cui i prezzi salgano tantissimo, viene meno il minimo dei servizi pubblici, acqua, elettricità, gasolio, gas, pane, verdura”, spiega don Jabloyan. L’oratorio salesiano ad Aleppo, sotto la guida di don Georges Fattal, continua il suo servizio, ma la situazione in città continua ad essere angosciante: i timidi segnali positivi, come la tregua di 3 ore al giorno per distribuire acqua e aiuti alla popolazione, sono subito scalzati dalle tristi notizie di nuovi attacchi con barili bomba contenenti cloro.

    (Agensir)

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