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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
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  • Alimentazione variata e sana grazie ai gruppi di solidarietà in Repubblica Democratica del Congo

    La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è il secondo Stato più grande dell’Africa ed è ricca di risorse naturali e materie prime. Tuttavia, quasi tre quarti dei circa 100 milioni di abitanti vivono in estrema povertà. Quattro bambini su cinque non ricevono abbastanza cibo e molte famiglie hanno un accesso molto limitato ad alimenti nutrienti.

    Un’alimentazione monotona e di scarsa qualità porta a carenze di proteine, vitamine e minerali, con gravi conseguenze, soprattutto per i bambini. La mancanza di nutrienti essenziali durante la fase di crescita compromette lo sviluppo del corpo e del cervello, impedendo loro di sfruttare appieno il proprio potenziale.

    Le cause della difficile situazione alimentare in RDC includono conflitti violenti, corruzione, un’economia ingiusta e il mutamento climatico. Questi fattori ostacolano l’agricoltura, da cui dipende la maggior parte della popolazione. In caso di raccolti scarsi, le famiglie contadine non hanno abbastanza cibo e non possono vendere le eccedenze per guadagnare denaro utile alle spese quotidiane.

    Prodotti nutrienti grazie a formazione e collaborazione

    Tra le 13 organizzazioni partner sostenute da Azione Quaresimale nella RDC, vi è il CDRM (Centre de Développement Rural de Mwilambongo). Il suo obiettivo è garantire mezzi di sussistenza alla popolazione locale e trovare soluzioni comuni ai problemi agricoli, poiché la regione di Mwilambongo soffre di una grave carenza alimentare.

    Grazie al CDRM, oggi in un centinaio di villaggi sono attivi circa 180 gruppi di solidarietà, in cui le famiglie contadine si sostengono reciprocamente e risparmiano denaro insieme. Vengono inoltre organizzate formazioni su tecniche agroecologiche, protezione dall’erosione e riproduzione delle sementi. Questo ha permesso a oltre 2’000 persone di diversificare la propria alimentazione e di nutrirsi adeguatamente anche durante la stagione secca, in cui normalmente i raccolti scarseggiano.

    Nsel Itungu è la presidente di un gruppo di solidarietà che coltiva diverse varietà di ortaggi nei campi vicino a un fiume. «Grazie al nostro duro lavoro, oggi non soffriamo più la fame. I nostri campi ci forniscono un’abbondanza di verdure. Così possiamo nutrire noi stessi e i nostri figli in modo sufficiente e vario tutto l’anno». Grazie alla formazione offerta dal CDRM, il suo villaggio, Mputanzu, sta facendo grandi progressi. Anche la figlia di Nsel, Dina, di otto anni, e i suoi tre fratelli ne traggono beneficio. «Mangiamo tre volte al giorno, con piatti a base di foglie di manioca, avocado, acetosa, riso, ma anche pesce o carne», racconta Dina. «E se ho fame tra un pasto e l’altro, mamma mi prepara qualcosa. Poco fa mi ha dato delle frittelle e banane». La sicurezza alimentare permette a Dina di concentrarsi su altre attività, come lo studio. Le piace molto andare a scuola, tanto da sognare di diventare un’insegnante e aiutare altri bambini ad avere un futuro migliore.

    di Ralf Kaminski e Fanny Bucheli (Azione Quaresimale)

    Il 29 Giornata d’Azione per il diritto al cibo

    Per fare in modo che in tutto il mondo le persone abbiano di che sfamarsi a sufficienza ci sono diverse possibilità. Oltre a sostenere un progetto, possiamo acquistare prodotti del commercio equo oppure dare un contributo alla biodiversità. In tutta la Svizzera, Ticino compreso, sabato 29 marzo si svolgerà la Giornata d’Azione per il diritto al cibo: molte persone venderanno rose variopinte con il marchio Fairtrade. L’intero ricavato della vendita andrà a favore di progetti nei Paesi del Sud.

    Per maggiori info: vedere-e-agire.ch

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