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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Padre Jaroslaw Bartkiewicz OFM con papa Francesco a Roma, il 27.01.2025

    Bulgaria: grazie ad ACN la buona novella passa anche dalle onde radio

    di Silvia Guggiari

    Ospite di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (ACN), sta visitando in questi giorni le parrocchie ticinesi padre Jaroslaw Bartkiewicz, francescano, polacco, da 20 anni in missione in Bulgaria, nella capitale Sofia, dove vive in una piccola comunità e da tre anni gestisce radio “Ave Maria”, realizzata grazie al sostegno della Fondazione pontificia. Lo scorso gennaio, in occasione della giornata organizzata dal Dicastero della comunicazione, padre Jaroslaw ha incontrato Papa Francesco insieme ai rappresentanti della comunicazione: “Un momento straordinario”, ci ha confidato. Lo abbiamo incontrato a Lugano dove, accompagnato da Lucia Wicki-Rensch, Responsabile di ACN per la Svizzera Italiana, ci ha raccontato della situazione in Bulgaria e della presenza piccola ma significativa della Chiesa Cattolica.

    Padre Jaroslaw Bartkiewicz nello studio di Radio «Ave Maria»

    Padre Jaroslaw, qual è la situazione oggi del Paese? Quali sono le emergenze che vive?

    La Bulgaria ha vissuto cinque secoli sotto il dominio turco, la storia del ‘900 è invece segnata da decenni di regime comunista, durante i quali la Chiesa è stata perseguitata e i cristiani martirizzati. Oggi la situazione politica è molto instabile e c’è molta povertà; non esiste la classe media. Nei villaggi, i giovani lasciano le famiglie trasferendosi nelle città o all’estero, lasciando i genitori anziani e spesso ammalati soli e senza alcun sostegno. Come in gran parte d’Europa, la popolazione sta diventando sempre più vecchia.

    Qual è la presenza della Chiesa cattolica?

    La Chiesa cattolica in Bulgaria è molto piccola, si tratta dell’1% della popolazione; senza aiuti non avrebbe possibilità di sopravvivere. È per questo che il sostegno di “Aiuto alla Chiesa che soffre” è fondamentale. Il credo più diffuso è quello della Chiesa ortodossa, poi ci sono i musulmani (circa l’8%). La Chiesa cattolica è molto piccola, ma è una comunità molto vivace e riconosciuta dallo stato. Siamo tre diocesi, due di rito latino e una di rito bizantino. Abbiamo una conferenza episcopale unica con cinque vescovi: è bello incontrarsi, i bulgari hanno una grande esperienza di tolleranza e di dialogo, ma spesso noto che manca il coraggio di uscire fuori. Come diceva papa Giovanni Paolo II, la Chiesa deve respirare con “due polmoni”, i cattolici di rito bizantino e i cattolici di rito latino: la relazione tra le due confessioni è molto bella e credo che la Bulgaria sia un esempio eccezionale in questo.

    In che ambiti agisce la Chiesa?

    Il primo impegno della Chiesa è quello di non chiudere le comunità all’interno dei villaggi con le diverse attività pastorali. Oltre a questo, vediamo che la Caritas nazionale ha un ruolo fondamentale nel portare aiuto alla gente attraverso diverse iniziative.  

    Da cosa nasce il progetto della radio “Ave Maria”?

    Ho sempre avuto un sogno ispirato dalla vita di San Massimiliano Kolbe, ovvero quello di fare la radio. Tre anni fa, grazie al sostegno di “Aiuto alla Chiesa che soffre” siamo riusciti a realizzare questo sogno avviando la radio “Ave Maria”: è uno strumento bellissimo, attraverso il quale riusciamo a fare evangelizzazione, a pregare con i nostri ascoltatori e a diffondere l’insegnamento della religione cattolica. Abbiamo tante testimonianze di persone che ci confidano che organizzano gli impegni della giornata a seconda delle nostre preghiere. Grazie a internet la radio è oggi diffusa in tutto il mondo: credo che sia un mezzo molto potente, anche per annunciare la buona novella. Per sostenere la radio abbiamo costituito l’associazione “Angelo Roncalli” che raccoglie i finanziamenti; non avendo la possibilità di pagare i collaboratori, tutti quelli che lavorano sono volontari che mostrano da sempre un grande entusiasmo.

    La sede della radio si trova nell’edificio dove mons. Angelo Roncalli, prima di diventare Papa, visse per sette anni. Il 25 aprile celebreremo i 100 anni della sua visita: sono convinto che gli anni trascorsi in Bulgaria abbiano in qualche modo seminato l’apertura al mondo bizantino poi germogliata con il Concilio Vaticano II.

    Lucia Wicki-Rensch, ACN come sceglie i progetti da seguire e finanziare in Bulgaria?

    ACN è formata da 23 sezioni nazionali nel mondo; quella centrale si trova in Germania dove vivono tutti i referenti responsabili per le varie zone. Per la zona dell’Europa dell’est, la responsabile si reca in visita parecchie volte l’anno ed è sempre in contatto con le autorità della Chiesa, i vescovi, i frati così da poter analizzare sul luogo i progetti che devono sempre essere autorizzati dal vescovo locale.

    La testimonianza nelle parrocchie in Ticino

    Si potrà incontrare padre Bartkiewicz sabato 15 febbraio alle 17.30 nella chiesa di S. Michele a Sementina; domenica 16 febbraio alle 10.30 nella chiesa della B.V. di Loreto a Brione s/ Minusio e alle 20 nella chiesa di S. Lucia a Massagno; lunedì 17 febbraio alle 7.30, al Carmelo di Locarno. Inoltre, dal 14 febbraio fino al 2 marzo, nella sala parrocchiale di Sementina, mostra itinerante sui cristiani perseguitati nel mondo (lu-sa:14-18; do: 11-18).

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