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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
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  • Santa Messa, con promessa e rinnovo della promessa scout, nella chiesa parrocchiale di Czarna

    Campo Rover degli Scout di Massagno in Polonia sulle orme di San Giovanni Paolo II

    Tra gli scout di Massagno l’idea di un campo rover in terra polacca è nata nel 2020 su iniziativa di Giovanni Pozzi, Antonio Bottani e don Krystian Nowicki, da ormai diversi anni collaboratore parrocchiale a Massagno. La pandemia e la situazione venutasi a creare in Ucraina hanno congelato la proposta che ha finalmente potuto concretizzarsi durante quest’estate. Infatti 23 rover hanno partecipato, dal 5 al 12 agosto, ad un campo in Polonia e tra questi 5 giovani capi attualmente attivi nella comunità capi della Sezione, un bel segnale dell’intergenerazionalità dello scoutismo e del fatto che la Tre Pini è davvero una grande famiglia.

    Il programma - in stile scout, con il foulard al collo, celebrazioni di sante messe, di isse e ammaine bandiere giornaliere con relativi motti e preghiere - è stato molto intenso. “Nei primi giorni – ci racconta Giovanni Pozzi – si è svolto nella zona di Cracovia, con la visita alla città dove Karol Wojtyla è stato Arcivescovo e in particolare alla cattedrale, al quartiere ebraico e a quello universitario. All’inizio del nostro campo abbiamo pure visto gli indicibili orrori della seconda guerra mondiale ai campi di concentramento di Auschwitz Birkenau, mentre successivamente abbiamo pregato la Madonna nera di Czestochowa nel Santuario mariano più importante di tutta la Polonia. Non potevano certo mancare la visita al Santuario della Divina Misericordia e a Santa Faustina Kowalska, proclamata santa nel 2000 e la giornata a Wadowice, il paese natale di Giovanni Paolo II, dove abbiamo potuto vedere, con tanta commozione dal momento che è stato per la maggior parte di noi il punto di riferimento allorquando era sul soglio di Pietro, il bellissimo museo a lui dedicato nella sua casa natale”.

    Nella seconda parte della settimana i pellegrini si sono trasferiti a Przemysl, alloggiati nel seminario arcidiocesano, dove don Krystian ha studiato dal 2004 al 2011; la cittadina dista meno di 10 km dal confine ucraino. Questi giorni sono stati caratterizzati dall’incontro con grandi testimoni della fede. “Abbiamo incontrato e conosciuto – prosegue Giovanni - l’Arcivescovo emerito Jozef Michalik, davvero una personalità di spessore, che parlava italiano, amico di Giovanni Paolo II e già presidente della Conferenza Episcopale Polacca e il Vescovo ausiliare Stanislao Jamrozek, che un giorno ci ha guidati per ben 25 km a piedi al santuario di Kalwaria Paclawska, dove ha celebrato per noi in italiano l’eucarestia. Infine siamo riusciti ad incontrare da un lato le monache benedettine di Premysl, che ci hanno deliziato con una squisita merenda e presso cui abbiam potuto fare acquisti nel loro negozietto monastico e dall’altro anche la mamma della nostra guida don Krystian”.
    Giovedì 10 agosto, giorno di San Lorenzo, il drappello massagnese si è recato a Czarna dove don Krystian è stato vicario parrocchiale subito dopo la sua ordinazione sacerdotale e prima di trasferirsi nella Svizzera italiana. “In una bellissima chiesa interamente di legno, tipica di quei luoghi, don Krystian ha pronunciato la promessa scout ed è entrato formalmente nella Sezione Esploratori Tre Pini: un momento davvero emozionante per tutti!”, riferisce Giovanni.

    Il penultimo giorno, prima del rientro in Svizzera, la meta è stata Markova, dove il prossimo 10 settembre sarà dichiarata beata la famiglia polacca Ulma (padre, madre, sei bambini e un nascituro - il primo nella storia della Chiesa a salire agli altari!), uccisi dai nazisti nel 1944 per aver ospitato degli ebrei nella loro casa. E’ stato visitato un interessantissimo museo multimediale e interattivo che ha permesso di ancor meglio comprendere la vicenda di questa famiglia e più in generale della tragedia vissuta in Polonia nella seconda guerra mondiale. Infine rientrando verso Cracovia per prendere l’aereo per far ritorno a casa c’è stata la visita alle miniere di sale di Wieliczka, patrimonio mondiale UNESCO.

    “Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare di questa bellissima esperienza di vita e di sincera amicizia scout, caratterizzata da molta accoglienza, da un territorio meraviglioso ricco di natura, arte, storia e fede. Giorni indimenticabili che rimarranno per tanto tempo nel cuore di ognuno di noi”, conclude Giovanni.

    Federico Anzini

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