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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
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  • Dio perdona «se perdoniamo gli altri». Il rancore non metta «il nido nel cuore»

    Dio perdona sempre se noi perdoniamo gli altri. «Accusare se stessi è parte della saggezza cristiana». Parola di papa Francesco. Nella Messa di questa mattina, 6 marzo 2018, a Casa Santa Marta il Pontefice racconta un aneddoto del confessionale: una signora parlava solo dei peccati della suocera, allora il prete le ha detto: va bene, però «adesso confessi i suoi».  

    Il Vescovo di Roma – come riporta Vatican News – basa la sua predica sulla Prima Lettura, dal Libro del Profeta Daniele, in cui si legge di Azaria che, buttato nella fornace ardente per non avere rinnegato il Signore, non si arrabbia con Dio della tortura, non rivendica al Signore la sua fedeltà. Anzi: insiste nell’annunciare la Sua grandezza. E tocca così l’aspetto cruciale della vita cristiana: «Tu ci hai salvati sempre, ma purtroppo abbiamo peccato». Azaria in pratica accusa se stesso e il suo popolo.

     

    Così Jorge Mario Bergoglio sottolinea: «L’accusa di noi stessi è il primo passo verso il perdono. Accusare se stessi è parte della saggezza cristiana; no, accusare gli altri, no… Se stessi. Io ho peccato. E quando noi ci accostiamo al sacramento della penitenza avere questo in mente: Dio grande che ci ha dato tante cose e purtroppo io ho peccato, io ho offeso il Signore e chiedo salvezza».

     

    Francesco narra allora l’aneddoto di una signora che nel confessionale si dilungava nel riportare i peccati della suocera, cercando di giustificare se stessa; a un certo punto, il sacerdote le ha detto: «Va bene, adesso confessi i suoi peccati».

     

    Ecco, accusare se stessi è quello che bisogna fare, ribadisce il Papa: «Questo piace al Signore, perché il Signore riceve il cuore contrito, perché, come di Azaria: “Non c’è delusione per coloro che confidano in Te”, il cuore contrito che dice la verità al Signore: “Io ho fatto questo, Signore. Ho peccato contro di Te”. Il Signore gli tappa la bocca, come il papà al figliol prodigo; non lo lascia parlare. Il suo amore lo copre. Perdona tutto».

     

    Il Pontefice esorta a non vergognarsi di dire i propri peccati perché è Dio che giustifica, perdonando. Sempre. Però, a una condizione: «Il perdono di Dio viene forte in noi a patto che noi perdoniamo gli altri». Francesco riconosce che questo «non è facile, perché il rancore mette il nido nel nostro cuore e sempre c’è quella amarezza. Tante volte portiamo con noi l’elenco delle cose mi hanno fatto: “E questo mi ha fatto quello, mi ha fatto quello, mi ha fatto questo,…”».

     

    Perciò Francesco mette in guardia dal rischio della schiavitù dell’odio: «Queste sono le due cose che ci aiuteranno a capire la strada del perdono: “Tu sei grande Signore, purtroppo ho peccato” e “Sì, ti perdono, settanta volte sette, a patto che tu perdoni gli altri”».

    Domenico Agasso - VaticanInsider

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