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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 dicembre 2025)
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  • Mons. Felix Gmür, vescovo di Basilea (foto d'archivio)

    Dossier abusi nella diocesi di Basilea: interpellato il Governo cantonale a Berna

    All'inizio di giugno 2025 alcuni giornali svizzero tedeschi hanno accusato la diocesi di Basilea di ostacolare l'accesso alle informazioni sugli abusi sessuali. Due parlamentari bernesi hanno chiesto al governo di pronunciarsi sulla controversia.

    All'inizio di giugno, diversi giornali svizzeri tedeschi, tra cui il Sonntagsblick e la NZZ am Sonntag, hanno pubblicato articoli che mettevano in discussione alcune istituzioni cattoliche in Svizzera, in particolare la diocesi di Basilea. Questi media affermano che le esperte dell'Università di Zurigo incaricate di indagare dal settembre 2023 sui casi di abuso nella Chiesa sono «irritate» dalla presunta riluttanza di monsignor Gmür, vescovo di Basilea, a concedere l'accesso ai fascicoli sugli abusi sessuali. I giornali hanno anche citato un «rapporto», presumibilmente redatto da un attore anonimo all'interno della Chiesa, che accusa Mons. Gmür di aver cercato, in alcuni casi, di proteggere i sacerdoti incriminati a scapito delle vittime.

    Accuse che la diocesi di Basilea ha smentito in blocco e con veemenza in un comunicato dell'8 giugno, parlando di «diffamazione» e «calunnie». Le ricerche condotte dai colleghi di lingua francese di cath.ch non hanno permesso di saperne molto di più, poiché la maggior parte delle persone e delle istituzioni coinvolte preferiscono non pronunciarsi.

    Pressioni politiche sulla diocesi?

    Le accuse dei giornali svizzero-tedeschi sono state prese sul serio dai politici di Berna (il cantone fa parte della diocesi di Basilea). Il 10 giugno, due membri del Gran Consiglio (legislativo) hanno presentato un'interpellanza sull'argomento. Claudine Esseiva e Carlo Reinhard, del PLR, hanno chiesto, tra l'altro, se il governo bernese (Consiglio esecutivo) fosse a conoscenza della relazione anonima e delle accuse di rifiuto di accesso ai fascicoli e se avesse esercitato pressioni in tal senso sul vescovado. Hanno ricordato la mozione presentata il 14 settembre 2023 che chiedeva misure concrete contro gli abusi nella Chiesa cattolica romana. «Come può il Cantone di Berna garantire che i casi di abuso siano chiariti e che le vittime ricevano la protezione di cui hanno bisogno?», hanno chiesto i due deputati.

    La Chiesa accusata di «due pesi e due misure»

    I politici hanno anche criticato l'impegno trascorso delle Chiese, compresa la Chiesa cattolica romana, a favore dell'iniziativa «Per delle multinazionali responsabili», respinta con votazione popolare nel 2020. Claudine Esseiva e Carlo Reinhard hanno quindi chiesto al Consiglio esecutivo di «commentare il fatto che un'istituzione [la Chiesa cattolica, ndr] che si impegna regolarmente a favore della trasparenza, della responsabilità e dell'etica nell'economia – ad esempio nell'ambito dell'iniziativa sulla responsabilità delle imprese – ricorra all'opacità e al silenzio quando è essa stessa coinvolta in casi di maltrattamento».

    (cath.ch/kath.ch/bal/arch/rz/traduzione e adattamento catt.ch)

    Leggi anche: La Diocesi di Basilea accusa di giornalismo sleale alcuni media della Svizzera tedesca

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