Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • Papa Francesco al Summit mondiale sui diritti dei bambini

    Papa Francesco ha aperto oggi, 3 febbraio, in Vaticano il Summit mondiale sui diritti dei bambini

    Un lungo discorso di Papa Francesco apre il Summit mondiale sui diritti dei bambini, al via oggi, 3 febbraio, in Sala Clementina dal titolo “Amiamoli e proteggiamoli”. Un discorso che fa trattenere il respiro perché il Pontefice parla dei bambini che il mondo, con le sue brutture e violenze, ha ferito, perché i numeri che raccontano la condizione dell'infanzia di oggi fanno spavento e perché non si può non guardare gli occhi dei più fragili, non ascoltare i loro silenzi, i pianti e le grida perché quelle sono parole, sono macigni che fanno male.

    Non è ciò accettabile che purtroppo negli ultimi tempi abbiamo visto quasi ogni giorno, cioè bambini che muoiono sotto le bombe, sacrificati agli idoli del potere, dell'ideologia, degli interessi nazionalistici. In realtà, nulla vale la vita di un bambino. Uccidere i piccoli significa negare il futuro.

    LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO

    Il messaggio dei bambini

    Poco prima del suo ingresso, proprio i bambini hanno voluto consegnare al Papa molti disegni colorati e un messaggio a nome dei più piccoli della terra, ringraziandolo per l'ascolto delle loro domande e per la fiducia che ripone nei bimbi per cambiare il mondo. Ad introdurre l'incontro le parole di padre Enzo Fortunato, presidente del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei bambini: "Siamo tutti con Lei - ha detto rivolgendosi al Papa - per salvaguardare il più importante giacimento di amore, di speranza e di vita". A seguire, in inglese, il vice presidente del Pontificio Comitato, Aldo Cagnoli, il quale ha evidenziato che si vivono tempi di grande agitazione soprattutto per le guerre che vedono i bambini come vittime. Da qui l'invito ai relatori a compiere le azioni che renderebbero orgoglioso il bambino che è in ognuno di loro. 

    L'infanzia, periferia dell'esistenza

    Nel suo intervento Francesco guarda invece alle “periferie difficili, nelle quali i piccoli sono spesso vittime di fragilità e problemi che non possiamo sottovalutare”. Periferie segnate “dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall'ingiustizia e dallo sfruttamento. Periferie che non sono solo quelle polverose di una favela o di una bidonville ma anche le periferie dei Paesi ricchi dove “il mondo non è immune da ingiustizie”.

    Le scuole ei servizi sanitari devono fare i conti con bambini già provati da tante difficoltà, con giovani ansiosi o depressi, con adolescenti che imboccano le strade dell'aggressività o dell'autolesionismo. Inoltre, secondo la cultura efficientista, l'infanzia stessa, come la vecchiaia, è una “periferia” dell'esistenza.

    Uccidere il futuro

    Triste e preoccupante è il modo in cui i giovani, “che nella società sono segni di speranza”, guardano al domani, sopraffatti dalla mancanza di lavoro e di opportunità che azzerano i sogni. Ma anche “uccidere i piccoli significa negare il futuro” e spesso i ragazzini sotto effetto di droghe, ostaggio di bande criminali, sono costretti a farlo. Attenzione, dice il Papa, all'individualismo esasperato dei Paesi sviluppati che è veleno per i più piccoli. “A volte – aggiunge Francesco - essi vengono maltrattati o addirittura soppressi da chi li dovrebbe proteggere e nutrire; sono vittime di liti, del disagio sociale o mentale e delle dipendenze dei genitori”.

    L'infanzia negata è un grido silenzioso

    Nel cuore del Papa ci sono anche i bimbi che muoiono in mare, nel deserto, nelle traversate, “nelle tante rotte dei viaggi di disperata speranza”. Alcuni muoiono per mancanze di cura o per diversi tipi di sfruttamento. Ingiustizie che, per le Organizzazioni internazionali, rientrano nella “crisi morale globale”.

    Sono situazioni diverse, ma di fronte alle quali ci poniamo la stessa domanda: come è possibile che la vita di un bambino debba finire così? No. Non è accettabile e dobbiamo resistere all'assuefazione. L'infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l'iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica.

    Il cuore pieno di pietà

    Appuntamenti come quello del Summit sono per Francesco un modo per non arrendersi all'assuefazione a queste tragedie e uno sprone a recuperare “ciò che è più nobile nel cuore umano: la pietà, la misericordia”. Una preoccupazione, aggiunge, che ha condiviso spesso con rappresentanti di altre comunità religiose. 

    I numeri

    Il Papa con numeri alla mano fotografa il dramma dell'infanzia negata, parla di 40 milioni di bambini sfollati a causa dei conflitti, circa 100 milioni sono senza fissa dimora, 170 milioni di bimbi “sono vittime del lavoro forzato, della tratta, di abusi e sfruttamenti di ogni tipo, inclusi i matrimoni obbligati”. C'è il fenomeno sempre più crescente dei minori non accompagnati.

    I bambini “invisibili”

    Atra grave ingiustizia è quella dei circa 150 milioni di bambini “invisibili” che non hanno esistenza legale né possibilità di accedere all'istruzione o all'assistenza sanitaria, in questo modo diventano ancora più vulnerabili e possono cadere nella tratta di esseri umani e venduti come schiavi.

    Ricordiamo i piccoli Rohinghya, che spesso fanno fatica a farsi registrare, i bambini indocumentados al confine con gli Stati Uniti, prime vittime di quell'esodo della disperazione e della speranza di migliaia che salgono dal Sud verso gli Usa, e tanti altri

    La lezione della storia

    “Purtroppo questa storia di oppressione dei bambini si ripete”, dice il Papa pensando ai racconti dei nonni sulla prima guerra mondiale. Anche da bambini resta indelebile “il buio, gli odori ripugnanti, il freddo, la fame, la sporcizia, la paura, la vita randagia, la perdita dei genitori, della casa, l'abbandono, ogni tipo di violenza”.

    Guardare con gli occhi di chi ha vissuto la guerra è il modo migliore per capire l'inestimabile valore della vita. Ma anche ascoltare i bambini che oggi vivono nella violenza, nello sfruttamento o nell'ingiustizia serve a rafforzare il nostro “no” alla guerra, alla cultura dello scarto e del profitto, in cui tutto si compra e si vende senza rispetto né cura per la vita, soprattutto quella piccola e indifesa

    Sguardi e silenzi che parlano

    Ascoltare anche chi non ha diritto di parola come i bambini soppressi dall'aborto, “una pratica omicida che recide la fonte della speranza di tutta la società”.

    È importante ascoltare: dobbiamo renderci conto che i bambini piccoli osservano, capiscono e ricordano. E con i loro sguardi ei loro silenzi ci parlano. Ascoltiamoli!

    Vatican News

    News correlate

    Il Papa ai ministranti: con Gesù siate vicini concretamente a chi soffre e agli ultimi

    Francesco incontra in piazza San Pietro 70mila chierichetti di diversi Paesi europei, a Roma per il XIII pellegrinaggio organizzato dal Coetus internationalis ministrantium (Cim).

    Unicef, la direttrice Russell incontra il Papa: appello per pace e protezione dei bambini

    La direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell ha concluso ieri, 26 maggio, una visita di tre giorni a Roma, dove ha incontrato Papa Francesco e si è unita a migliaia di bambini in occasione della prima Giornata mondiale dei bambini.

    L'avvenire dei bambini sia una priorità: l'intenzione di preghiera del Papa per dicembre

    Perché ogni paese del mondo decida di prendere misure necessarie per fare del futuro dei più piccoli, specie se sofferenti, una priorità. Questo il cuore della preghiera che Francesco affida ad un videomessaggio tramite la Rete mondiale di preghiera del Papa.

    "Donne in Vaticano": solidarietà per i bambini del Mozambico

    Un’iniziativa di solidarietà in favore dei bambini del Mozambico attraverso l’associazione “Reencontro” che nel Paese si occupa di minori orfani e vulnerabili. A lanciarla è l'associazione "D.VA" che raccoglie tra le sue socie un centinaio di donne che lavorano, o sono state dipendenti, in Vaticano.

    Il treno dei bambini il 9 giugno arriva dal Papa

    Sabato 9 giugno oltre 500 bambini della periferia di Milano incontreranno il Papa. Sono piccoli musulmani, cattolici, buddisti, ortodossi e atei. Un'iniziativa che si ripete dal 2013 portando a Roma, da Francesco, un treno di piccoli viaggiatori provenienti da diverse periferie geografiche e esistenziali.

    Papa battezza 34 bimbi e dice ai genitori: parlate il 'dialetto dell’amore'

    Il segno della Croce sulla fronte, ha suggellato ieri il Battesimo impartito da Francesco a 34 bambini, nella suggestiva cornice della Cappella Sistina, durante la Messa, nella festa del Battesimo del Signore, che chiude il tempo del Natale, nella prima domenica dopo l’Epifania. Un rito tradizionale, presieduto dal Papa, in ricordo del Battesimo di Gesù sulle rive del Giordano, ad opera di San Giovanni Battista.

    News più lette