Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
Advertisement
  • Papa Francesco nella cappella di Santa Marta a Roma

    Francesco: il cristiano ha lo sguardo in Cielo e i piedi nel mondo

    Il posto del cristiano è il mondo per annunciare Gesù, ma il suo sguardo è rivolto al Cielo per essere unito a Lui: è quanto ha detto il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:

    La Galilea, luogo del primo incontro con Gesù

    Le Scritture - osserva Papa Francesco nell’omelia - ci indicano tre parole, tre luoghi di riferimento del cammino cristiano. La prima parola è la memoria. Gesù risorto dice ai discepoli di precederlo in Galilea: qui c’è stato il primo incontro con il Signore. E “ognuno di noi ha la propria Galilea”, laddove Gesù si è manifestato per la prima volta, lo abbiamo conosciuto e “abbiamo avuto questa gioia, questo entusiasmo di seguirlo”. “Per essere un buon cristiano è necessario sempre avere la memoria del primo incontro con Gesù o dei successivi incontri”. E’ “la grazia della memoria” che “nel momento della prova mi dà certezza”.

    Lo sguardo al Cielo e i piedi nel mondo

    Il secondo punto di riferimento è la preghiera. Quando Gesù ascende al Cielo - spiega il Papa - non si stacca da noi: “Fisicamente sì, ma è sempre collegato con noi per intercedere per noi. Fa vedere al Padre le piaghe, il prezzo che ha pagato per noi, per la nostra salvezza”. Dunque, “dobbiamo chiedere la grazia di contemplare il Cielo, la grazia della preghiera, il rapporto con Gesù nella preghiera che in questo momento ci ascolta, è con noi”:

    "Poi ce n'è un terzo: il mondo. Gesù prima di andarsene – lo abbiamo sentito ieri nel Vangelo dell’Ascensione – dice ai discepoli: ‘Andate nel mondo e fate discepoli’. Andate: il posto del cristiano è il mondo per annunciare la Parola di Gesù, per dire che siamo salvati, che Lui è venuto per darci la grazia, per portarci tutti con Lui davanti al Padre”.

    Memoria, preghiera e missione

    Questa – ha osservato il Papa – è “la topografia dello spirito cristiano”, i tre luoghi di riferimento della nostra vita: la memoria, la preghiera, la missione, e le tre parole per il nostro cammino, Galilea, Cielo e mondo:

    “Un cristiano deve muoversi in queste tre dimensioni e chiedere la grazia della memoria: ‘Che non mi dimentichi del momento che tu mi hai eletto, che non mi dimentichi dei momenti che ci siamo incontrati’, dire al Signore. Poi, pregare, guardare il Cielo perché Lui è per intercedere, lì. Lui intercede per noi. E poi andare in missione: cioè, non vuol dire che tutti devono andare all’estero; andare in missione è vivere e dare testimonianza del Vangelo, è fare sapere alla gente come è Gesù. E questo, con la testimonianza e con la Parola perché se io dico come Gesù è, come è la vita cristiana e vivo come un pagano, quello non serve. La missione non va”.

    La vita cristiana è gioiosa

    Se invece viviamo nella memoria, nella preghiera e in missione - conclude Francesco - la vita cristiana sarà bella e sarà anche gioiosa:

    “E questa è l’ultima frase che Gesù ci dice oggi nel Vangelo: ‘Quel giorno, il giorno nel quale voi vivrete la vita cristiana così, saprete tutto e nessuno potrà togliervi la vostra gioia’. Nessuno, perché io ho la memoria dell’incontro con Gesù, ho la certezza che Gesù è in Cielo in questo momento e intercede per me, è con me, e io prego e ho il coraggio di dire, di uscire da me e dire agli altri e dare testimonianza con la mia vita che il Signore è risorto, è vivo. Memoria, preghiera, missione. Che il Signore ci dia la grazia di capire questa topografia della vita cristiana e andare avanti con gioia, con quella gioia che nessuno potrà toglierci”.

    (Radio Vaticana)

    News correlate

    Papa Francesco a Santa Marta: "Testardi ma non nell'anima"

    Così nella Messa celebrata a Casa Santa Marta prende spunto dalla Lettura odierna che narra la conversione di Paolo sulla via verso Damasco per far comprendere il valore della docilità e dell'apertura del nostro cuore alla voce di Dio.

    Sei anni fa la prima omelia di Papa Francesco a Casa Santa Marta

    Subito dopo l'elezione, Papa Francesco sceglie di risiedere nella Domus Sanctae Marthae nella cui cappellina inizia a celebrare le Messe invitando gruppi di fedeli.

    Papa Francesco: i cristiani non siano ipocriti con l’anima truccata

    Durante la Messa celebrata nella cappella della Casa Santa Marta, il Pontefice commenta la prima Lettura, tratta dal libro del profeta Isaia (Is 58,1-9a), e spiega “la differenza che c’è nella nostra vita fra il reale e il formale”, condannando ogni forma di ipocrisia.

    Papa Francesco a Santa Marta: no alla lista dei prezzi per i Sacramenti

    Durante la Messa celebrata a Santa Marta, il Pontefice commenta l’episodio evangelico della “purificazione del tempio” e invita tutti a riflettere sullo zelo e il rispetto che riserviamo oggi alle “nostre chiese”.

    Francesco: Gesù ci insegna ad essere 'invadenti' nella preghiera

    Bisogna essere coraggiosi quando si chiede qualcosa al Signore: lo ha detto stamattina il Papa nell'omelia a Casa Santa Marta. Dio è l'amico che ci può dare quello che ci occorre. E ha fatto l'esempio di un uomo, da lui conosciuto, che ha chiesto con insistenza e ottenuto.

    Francesco: il vero cristiano è innamorato del Signore

    Marta e Maria protagoniste del Vangelo di oggi, ci insegnano come deve essere vissuta la vita del cristiano, "l'innamorato" del Signore. Il Papa invita a riflettere sia sul modo in cui lavoriamo sia sul tempo che dedichiamo alla contemplazione

    News più lette