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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Mons. Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza dei vescovi di Francia (CEF)

    Francia, il presidente dei vescovi: la tutela dei minori deve essere la priorità assoluta

    “Fare della protezione dei bambini una priorità assoluta di tutti i vescovi e di tutti i cattolici, in stretta collaborazione con le autorità francesi”: lo afferma monsignor Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale di Francia (Cef), in una nota diffusa ieri, 12 ottobre. Le sue parole arrivano a pochi giorni dalla pubblicazione del Rapporto della Ciase (Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa): voluta dalla stessa Cef e guidata da Jean-Marc Sauvé, la Commissione ha indicato in almeno 216 mila persone il numero di vittime di abusi in Francia, dal 1950 al 2020, compiuti da sacerdoti e religiosi. “Chiedo perdono a tutte le vittime”, ribadisce monsignor de Moulins-Beaufort.

    Lavorare insieme sulle misure e le riforme da intraprendere 

    “La portata della violenza sessuale e delle aggressioni contro i minori rivelata dal Rapporto Ciase – continua la nota - richiede che la Chiesa rilegga le sue pratiche alla luce di questa realtà”. Di qui, il richiamo alla collaborazione con le autorità, tanto che sono già stati avviati “protocolli che collegano 17 diocesi in Francia con le Procure, per facilitare e accelerare il trattamento delle segnalazioni di qualsiasi atto denunciato”. Un sistema del quale “il Ministero della Giustizia ha appena incoraggiato la diffusione”. Il presidente della Cef sottolinea, inoltre, che alla prossima Plenaria dell’organismo, in programma dal 3 all’8 novembre, i vescovi francesi “lavoreranno insieme, sulla base del Rapporto Ciase e delle sue 45 raccomandazioni, sulle misure e le riforme da perseguire e intraprendere, in stretta comunione con la Chiesa universale”. Le parrocchie, i movimenti e le comunità sono quindi invitate a “leggere questo Rapporto, a condividerlo e a lavorarci, poiché sembra essenziale che tutti accolgano le numerose testimonianze di vittime che contiene e ne traggano le conseguenze necessarie”.

    La questione del segreto della confessione

    La realtà della violenza sessuale e delle aggressioni ai minori nella Chiesa e nella società invita, infatti, tutte le persone di buona volontà, “credenti o no”, a “lavorare insieme al servizio della protezione dei più giovani, dell'accoglienza e dell'accompagnamento delle vittime”. “Di fronte a questi fatti – conclude la nota – monsignor de Moulins-Beaufort ribadisce la sua vergogna e il suo sgomento, ma anche la sua determinazione a realizzare le riforme necessarie affinché la Chiesa in Francia meriti la fiducia di tutti”. Un ulteriore punto affrontato dal comunicato riguarda la confessione: il presule ribadisce che “è necessario lavorare per conciliare la natura” di questo sacramento “con la necessità di proteggere i bambini”. La sottolineatura è dovuta ad un caso specifico: il 6 ottobre, parlando a France Info, il presidente della Cef ha affermato che “il segreto della confessione è un requisito e rimarrà un requisito: in un certo senso, è al di sopra delle leggi della Repubblica. Crea uno spazio libero per parlare davanti a Dio, ci è imposto”.

    Il chiarimento tra il presidente dei vescovi e il governo

    Tali affermazioni hanno suscitato un ampio dibattito del quale lo stesso presule si è detto consapevole. A seguito di ciò, ieri il Ministro dell'Interno incaricato degli affari religiosi, Gérald Darmanin, ha incontrato il presidente dei vescovi per una riunione. “Monsignor de Moulins-Beaufort – spiega la nota - ha potuto discutere con Gérald Darmanin la formulazione maldestra della sua risposta su France Info. Il compito dello Stato è di organizzare la vita sociale e regolare l'ordine pubblico. Per noi cristiani, la fede fa appello alla coscienza di ogni persona, chiama alla ricerca del bene senza tregua, che non può essere fatto senza rispettare le leggi del Paese”. Da ricordare che sul Rapporto Ciase si è soffermato anche Papa Francesco, nell’Udienza generale del 6 ottobre: “Questo è il momento della vergogna”, ha detto il Pontefice, manifestando la sua personale vicinanza alle vittime ed esprimendo tristezza, dolore ma anche incoraggiamento a compiere ogni sforzo perché simili drammi non si ripetano e la Chiesa sia una casa sicura.

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