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  • Consegna del premio  Caritas 2021 a Thomas Stocker attraverso Peter Marbet di Caritas Svizzera e Hans Stöckli, membro del Consiglio degli Stati
Copyright: Caritas

    Il climatologo svizzero Thomas Stocker vince il premio Caritas 2021

    La premiazione avvenuta mercoledì 16 giugno 2021 a Lucerna riguarda uno studioso svizzero che si occupa di clima da 30 anni ed ha avuto un ruolo di primo piano nella redazione di relazioni ONU del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. L'importanza di queste relazioni è nota in quanto in esse si fa riferimento per la prima volta al nesso tra l’emergenza climatica globale e la povertà nel Sud del mondo. Il Premio Caritas, conferitogli per il suo impegno sociopolitico, gli è stato consegnato da Hans Stöckli, membro del Consiglio degli Stati.

    Thomas Stocker, uno dei principali protagonisti della ricerca climatologica a livello internazionale, è professore di fisica climatica e ambientale all’Università di Berna. È stato esperto e membro del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) dove per sette anni ha co-presieduto il gruppo di lavoro 1. In tale funzione è stato responsabile del quinto rapporto sul clima che costituisce la base scientifica dell’Accordo di Parigi del 2015. La conseguente relazione di sintesi si è concentrata per la prima volta sullo stretto legame tra cambiamento climatico e povertà.

    Thomas Stocker studia il cambiamento climatico da 30 anni. Dapprima ha analizzato il ruolo degli oceani servendosi di modelli climatici per poi rivolgere l’attenzione alle conseguenze del cambiamento climatico provocato dall’uomo. Oggi si concentra anche sugli effetti per i Paesi poveri nel Sud del mondo e sulla carenza delle risorse.

    La ragione del conferimento del premio è proprio legata a questo aspetto: nel suo lavoro idi ricerca Stocker tiene conto degli aspetti legati alla povertà e delle conseguenze della politica di sviluppo dovuti al cambiamento climatico. Il suo è un contributo che consente alle società esposte al rischio di adattarsi al cambiamento climatico.

    Il cambiamento climatico accresce la povertà nel Sud del mondo

    Un aumento delle catastrofi climatiche comporta una penuria di risorse vitali sia per l’uomo che per la natura. I costi dei danni sono immensi. I più colpiti sono i Paesi più poveri nelle regioni tropicali e subtropicali che hanno contribuito in misura minore al cambiamento climatico. «I loro ecosistemi e sistemi sociali sono già al limite senza gli effetti estremi del clima, le persone sono molto vulnerabili», spiega Thomas Stocker. Già un aumento globale della temperatura di soli 1,5 gradi Celsius comporterebbe una diminuzione della produzione di beni alimentari e un rialzo dei prezzi. «Nella zona del Sahel continua Stocker- diventa sempre più difficile accedere alla risorsa ‘acqua’, in altri posti scarseggia o scompare del tutto la risorsa ‘terra’», continua e constata: «Non c’è dubbio: il cambiamento climatico accresce la povertà.»

    Hans Stöckli, membro del Consiglio degli Stati nonché suo presidente nel 2020, nel discorso di encomio ha lodato Thomas Stocker per la sua insistenza sugli aspetti sociali e relativi alla politica della povertà dell’emergenza climatica: «In veste di scienziato ed esperto lei ci fa presente i fatti inerenti la crisi climatica e ci ricorda anche la dimensione etico-morale, ovvero che la crisi climatica aumenta la disparità sociale a carico delle popolazioni meno fortunate dei Paesi più poveri del Sud globale e che la responsabilità principale dell’emergenza climatica risiede nei Paesi industrializzati.»

    Giustizia climatica: anche la Svizzera ha il dovere di agire

    Per Stocker è chiaro che solo combinando una costante salvaguardia del clima con la decarbonizzazione, ossia la sostituzione dei combustibili fossili, e l’adeguamento al cambiamento climatico è possibile contrastare lo sviluppo negativo ed evitare danni di una certa portata. Il professore attribuisce grande responsabilità ai Paesi industrializzati. «Dobbiamo fornire gli impulsi giusti e mettere in atto possibili soluzioni. Per riuscirci sono indispensabili enormi investimenti in fonti di energia rinnovabile e in efficienza energetica. Fondamentale è anche l’utilizzo sostenibile delle risorse e la chiusura dei cicli delle materie e del consumo. Soltanto così riusciremo a ridurre i rischi per l’uomo e la natura.»

    Con circa 14 tonnellate di CO2 equivalenti pro capite all’anno, l’impronta di gas serra della Svizzera supera nettamente la media europea e risulta più di due volte superiore rispetto alla media mondiale. Gli abitanti dell’Africa producono meno di una tonnellata di gas serra pro capite all’anno. «La Svizzera ha quindi il dovere di contribuire in modo determinante alla giustizia climatica», sottolinea Thomas Stocker. «Ha la forza di innescare una spinta allo sviluppo tecnologico. Non possiamo perdere questa occasione. Anziché difendere tecnologie ormai superate, dobbiamo cogliere l’opportunità e investire in nuovi metodi. La Svizzera, in quanto sede innovativa dinamica, ha la possibilità di assumere un ruolo guida in questo senso.»

    Al momento Thomas Stocker collabora con altri colleghi a un grande progetto che verrà realizzato nei prossimi dieci anni: in quattro hotspot sulla Terra studiano gli effetti del cambiamento climatico, dello sfruttamento del suolo e della biodiversità sulle persone e la natura. Contribuisce pertanto a migliorare l’adattamento al cambiamento climatico e a preservare gli ecosistemi.

    Il Premio Caritas viene conferito ogni anno a personalità che si distinguono per grande umanità e professionalità nonché per un impegno sostenibile e innovativo. Il premio dotato di 10 000 franchi va a beneficio di un progetto del vincitore.

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