Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
Advertisement
  • Il Papa in Bulgaria per lanciare un messaggio di pace tra i popoli

    “L’auspicio è che questa visita apostolica di Papa Francesco possa essere per tutti, sia per le realtà ecclesiali sia per quelle civili, motivo di sempre più intensi rapporti fraterni e solidali e un forte incoraggiamento per il popolo bulgaro a perseverare nel proposito di edificare una società fondata sulla giustizia e sulla pace”. Kiril Kartaloff, docente presso l’Università Cattolica di Milano, corrispondente del Pontificio comitato di scienze storiche e autore del libro “La sollecitudine ecclesiale di monsignor Roncalli in Bulgaria (1925-1934). Studio storico-diplomatico alla luce delle nuove fonti archivistiche”, descrive con queste parole l’attesa in Bulgaria per l’arrivo di Papa Francesco, che tra il 5 e il 7 maggio prossimi sarà prima nel Paese delle rose e poi nella Macedonia del nord.

    Mons. Roncalli e l’abbraccio con i fratelli separati

    La Bulgaria, la cui popolazione per il 60% appartiene alla Chiesa ortodossa bulgara, abbraccerà così, in meno di venti anni, un nuovo Pontefice, dopo la visita di Giovanni Paolo II nel 2002. Oltre ad aver accolto un futuro Papa, tra il 1925 e il 1934. In Bulgaria, rimarca Kiril Kartaloff, “si possono rintracciare le radici dell’ecumenismo di mons. Angelo Roncalli”: “sin dai primi tempi del suo arrivo, il rappresentante della Santa Sede iniziò a conoscere da vicino gli ortodossi, i fratelli separati”, e “cominciò a credere che la via da intraprendere era quella di sviluppare rapporti amichevoli tra i cristiani”. Risale, infatti, al 1925 la nomina di mons. Angelo Roncalli a visitatore apostolico in Bulgaria: dopo l’ordinazione episcopale, avvenuta a Roma il 19 marzo 1925, egli partì con il compito soprattutto di provvedere ai bisogni della piccola comunità cattolica. L’incarico, inizialmente a termine, si trasformò in una permanenza decennale, durante la quale il presule pose le basi per la fondazione di una delegazione apostolica, di cui lui stesso venne nominato primo rappresentante nel 1931. Non senza difficoltà riuscì a riorganizzare la Chiesa cattolica, a instaurare relazioni amichevoli con il Governo e la Casa Reale bulgara e ad avviare i primi contatti ecumenici con la Chiesa ortodossa bulgara. “La sua prima visita al Santo Sinodo ortodosso avvenne prestissimo, nell’agosto del 1925 – prosegue l’autore del volume “La sollecitudine ecclesiale di monsignor Roncalli in Bulgaria”, per i tipi della Libreria Editrice Vaticana – il futuro santo Papa volle insistere sulla necessità di cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide. La sua permanenza in Bulgaria ha, dunque, concorso nella maturazione di una sua sensibilità ecumenica, che ha avuto modo di svilupparsi ulteriormente negli anni trascorsi in Turchia e Grecia, fino alla convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano II”. Richiamando alcune parole di Papa Pio XI, Kiril Kartaloff insiste sull’importanza di “uno spirito di carità fraterna”: “questo messaggio di fede è e resta il traguardo a cui tendere, affinché l’Oriente e l’Occidente cristiani possano pienamente ricongiungersi per far meglio risplendere insieme” il Vangelo.

    Giganti dell’evangelizzazione nell’Europa dell’est

    La visita del Pontefice, continua nell’intervista a Vatican News Kiril Kartaloff, “testimonia parimenti le radici cristiane del popolo bulgaro” e “permette di rinsaldare la plurisecolare amicizia tra la Santa Sede e la Bulgaria, avvalorata dalla devozione per i santi fratelli Cirillo e Metodio che hanno provvidenzialmente radicato il cristianesimo nell’animo del popolo bulgaro”. I fratelli di Salonicco, dichiarati nel 1980 compatroni d’Europa da Giovanni Paolo II, con la Lettera Apostolica “Egregiae virtutis”, furono evangelizzatori della parte orientale del Vecchio Continente. A loro si deve l’invenzione della scrittura che va sotto il nome di “cirillico”, alfabeto che servì per tradurre in lingua slava la Bibbia. “La Bulgaria – spiega il docente presso l’Università Cattolica di Milano – probabilmente è il Paese europeo meno conosciuto e, al contempo, uno dei più ricchi di storia, di cultura e di arte: conserva ben 10 siti patrimonio dell’Unesco. Membro della Nato dal 2004 e dell’Unione Europea nel 2007”. “La Bulgaria – conclude – è chiamata a promuovere e testimoniare quelle radici cristiane che discendono dagli insegnamenti dei santi fratelli Cirillo e Metodio, ancora oggi quanto mai attuali e necessari: l’opera di questi giganti dell’evangelizzazione nell’Europa dell’est costituisce un contributo eminente al formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro profondità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento da cui non può prescindere ogni serio tentativo di comporre, in modo nuovo e attuale, l’unità del continente”.

    L'intervista si può ascoltare su Vatican News

    News correlate

    no_image

    La Chiesa è voce profetica quando è "protagonista di vicinanza"

    Il messaggio del Pontefice ai cattolici ungheresi in occasione del 34° viaggio apostolico.

    no_image

    Papa alle monache: fate piccoli gesti d'amore per imprigionare Dio

    Una pausa rigenerante in una giornata densa di incontri e di discorsi, il momento di preghiera di Papa Francesco con le Carmelitane scalze, questa mattina, nel loro monastero ad Antananarivo, Madagascar. Il Papa sottolinea l'importanza dei piccoli gesti d'amore, perché sono questi che salvano il mondo, e raccomanda alle monache di vincere ogni ombra interiore con la preghiera e l'apertura del cuore.

    no_image

    La comunità cattolica africana punta sul protagonismo dei laici

    Pace, dialogo interreligioso, sfida ecologica, giustizia sociale. Sono questi i quattro temi preponderanti in questi primi giorni del viaggio in Mozambico, Madagascar e Maurizio che papa Francesco compie fino al 10 settembre.

    Il programma del viaggio di Papa Francesco in Africa

    Resi noti gli orari degli avvenimenti del viaggio apostolico del Papa in Mozambico, Madagascar e Maurizio. Aggiunto anche un nuovo appuntamento al termine della giornata del 5 settembre a Maputo.

    Iraq. Card. Sako: “Il Papa in Iraq come nuovo Ezechiele”

    Da Baghdad il card. Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei caldei parla al Sir del viaggio di Papa Francesco in Iraq "probabilmente nella primavera del 2020", ed esprime l'auspicio che il Papa e il capo sciita Al Sistani possano firmare "a Najaf" il documento sulla fratellanza umana già siglato ad Abu Dhabi dal leader sunnita Al Tayyeb.

    Papa Francesco: ecco il programma del viaggio in Africa, dal 4 al 10 settembre

    Mozambico, Madagascar e Maurizio: sono i tre Stati africani che visiterà il Papa, dal 4 al 10 settembre. A diffonderne il programma ufficiale del viaggio apostolico è oggi la Sala Stampa della Santa Sede.

    News più lette