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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • COMMENTO

    Il senso della creazione dell'uomo (dal blog di Inos Biffi su catt.ch)

    Nell'intimo dell'uomo è presente l’aspirazione a oltrepassare il livello di essere in cui si trova per raggiungere un traguardo ulteriore. Una tale aspirazione, di là dall'aspetto fenomenologico immediato, indica che l'uomo per sua natura è stato creato per uno stato che trascende il piano immediato e iniziale, uno stato di comunione intima con la vita di Dio. Non si tratta di un diritto dell'uomo, ma di pura grazia, nella quale, per dono di Dio l'uomo è stato creato. È come dire che l'uomo, concretamente, è stato creato a immagine di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, crocifisso, morto, risorto ed esaltato nella gloria. Il Crocifisso glorificato è motivo assoluto e perenne di ogni beatitudine. In questo, pur in cocenti tribolazioni, l’uomo “gioisce”. "Destinati a vivere come segno di Cristo" Ogni uomo è destinato a vivere come segno di Cristo, come sua testimonianza visibile, e quindi costitutivamente come testimonianza del Padre. Una tale testimonianza, mentre definisce l’uomo ne rappresenta tutta la dignità e la gloria, è la fonte, altresì, della sua inesausta e inesauribile gioia e il motivo del suo ininterrotto rendimento di grazie. L’uomo viene così a conoscere il motivo profondo per il quale Dio lo ha creato: per essere colui che rende grazie e, insieme, riceve la grazia. Dio ha voluto l’uomo a sua immagine e somiglianza, e quindi quale sua apparizione e sua gloria. Anzi, tutto l’universo, convergente e assunto nell’uomo, ha come finalità quella di dispiegare la gloria del Crocifisso risorto e glorificato. Tutto è chiamato a essergli epifania, fonte di tutta la gioia dell’universo, di quella passata, di quella presente e di quella futura. di Inos Biffi

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