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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
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  • La lettera alle donne di San Giovanni Paolo II

    La Lettera alle donne di san Giovanni Paolo II fu firmata il 29 giugno 1995 e pubblicata il 10 luglio. Si tratta di un documento molto particolare perché redatto in forma di “lettera” indirizzata «direttamente, e quasi confidenzialmente» a tutte le donne. Nel contesto immediatamente precedente alla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla donna, il Papa si rivolge direttamente ad esse per coinvolgerle, interpellarle personalmente, invitare tutte e ciascuna a riflettere sulla responsabilità personale, culturale, sociale ed ecclesiale che scaturisce dall’essere donna. Il grazie al Signore per il suo disegno sulla vocazione e la missione delle donna nel mondo, diventa anche un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità. Rileggiamo assieme alcuni dei passaggi più significativi:

    Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

    Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

    Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

    Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

    Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

    Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

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