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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 dicembre 2025)
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  • Melide in festa per i 500 anni della Parrocchia, "una comunità viva anche oggi"

    di Laura Quadri 

     «Festeggeremo, domani, in un’atmosfera del tutto speciale. Ricordare i 500 anni della nostra parrocchia è infatti anche l’occasione per rallegrarsi delle opere in corso, che valorizzano ulteriormente il suo vissuto. Penso in primis alla riqualifica in corso del nucleo storico, che una volta ultimata metterà  in evidenza la centralità della chiesa all’interno del paese. Una volta terminati i lavori, promossi dal Comune, all’area del sagrato, del piazzale dedicato a mons. Sandro Vitalini e delle  case che fanno da corona,   si potrà davvero identificare la chiesa come il cuore di Melide. In un tempo che possiamo definire post-cristiano, è un gesto importante: significa riconoscere la centralità del luogo per il vivere comunitario e individuale».

    Con queste parole di entusiasmo Abbondio Adobati, per decenni vice-presidente del locale Consiglio parrocchiale, ci introduce al clima di festa che accompagnerà i festeggiamenti previsti domani in occasione del mezzo millennio di vita della parrocchia. Alle ore 10 la ricorrenza sarà sottolineata dalla celebrazione di una solenne S. Messa, presieduta da mons. Alain de Raemy, mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano, dal parroco don Ernesto Ratti e da diversi sacerdoti, tra cui coloro che hanno contribuito alla crescita della comunità. Dopo l’aperitivo seguirà il pranzo comunitario alla Swissminiatur.

    Una storia lunga mezzo millennio

    «La parrocchia di Melide sorse nei primi del Cinquecento – prosegue Adobati –, grazie all’iniziativa stessa degli abitanti del paese, che avvertivano l’incomodo di dipendere, allora, dalla parrocchia di Carona. Quando, nel 1525, il vescovo di Como accoglie la richiesta di autonomia, si danno avvio, per segnare questo nuovo inizio, ai lavori di costruzione della nuova chiesa a tre navate, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta, con il concorso per la sua ideazione dei fratelli Fontana: il celebre architetto Domenico  – che conosciamo per aver eretto a S. Pietro, a Roma, l’obelisco egiziano  – e i fratelli Giovanni e Marsilio». Ulteriormente arricchita nel tempo, la chiesa è oggi monumento di interesse cantonale. Una storia che si impreziosisce con l’ingente restauro promosso negli anni Novanta, durante il quale, sottolinea Adobati, «sono emersi reperti archeologici che fanno presupporre la celebrazione di momenti di culto pre-cristiani. Una bella sorpresa, che tiene viva la curiosità per la storia della nostra comunità».

    I festeggiamenti

    All’interno della chiesa, come ci conferma anche l’attuale Presidente del Consiglio parrocchiale, il signor Jacques Pedro Brunner, si è allestito un piccolo spazio espositivo, mentre dalla collaborazione tra la parrocchia e la Commissione culturale comunale si sono svolte diverse conferenze di approfondimento storico-culturale.

    I festeggiamenti sono anche l’occasione per rivolgere un pensiero di gratitudine: «Vorrei ricordare in occasione di questo traguardo, due storici presidenti del consiglio parrocchiale: Giuseppe Riva, presidente per 50 anni, a cui è poi succeduto Alberto Codoni, presidente per 20 anni. La comunità è stata inoltre guidata per 16 anni, dal 2002 al 2018, da don Italo Molinaro, che si è fatto a sua volta promotore di belle iniziative, particolarmente per i giovani. Oggi continuiamo a essere una parrocchia attiva, con attività che riescono a coinvolgere anche gli adolescenti grazie anche ad alcuni parrocchiani generosi che si dedicano anche alla loro formazione religiosa. Di tutto questo continuiamo a essere grati», conclude Adobati.

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