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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Paesaggio devastato dall'estrazione di oro illegale in Colombia (foto: Steve Cagan)

    Oro di dubbia provenienza, anche in Svizzera

    Riciclaggio, arricchimento illegale e formazione di un'organizzazione criminale: queste le accuse formulate dal governo colombiano contro il fornitore d'oro C.I.J. Gutiérrez, che hanno portato all'arresto di alti dirigenti dell’azienda. Ma ancor più inquietante: fra il 2009 e il 2018 la raffineria svizzera Argor Heraeus di Mendrisio ha acquistato da 5 a 9 tonnellate d'oro all'anno dal commerciante colombiano. Lo riferiscono Sacrificio Quaresimale e il Gruppo di lavoro Svizzera-Colombia (ask!), sottolineando come questa sia un'ulteriore prova dell'urgenza dell'Iniziativa per multinazionali responsabili, sulla quale il Consiglio degli Stati deciderà nuovamente alla fine di settembre.

    Il ministero pubblico colombiano accusa il più importante esportatore di oro del paese, di aver lavato e commercializzato illegalmente l'oro estratto e scambiato attraverso una rete di fornitori di facciata e di averlo esportato come oro legale. A tale scopo la società C.I.J.J. Gutiérrez si sarebbe servita di cercatori artigianali: avrebbe usurpato l’identità di alcuni di loro (compresa quella di persone decedute), e avrebbe utilizzato nomi fittizi. Ciò avrebbe permesso all'impresa di dichiarare l'oro estratto illegalmente con attrezzature pesanti, come legalmente prodotto da cercatori artigianali. L'estrazione dell'oro con draghe ed escavatori distrugge vaste aree di foreste e interi corsi d'acqua, portando all'erosione e alla sedimentazione dei fiumi. Il mercurio necessario per l'estrazione dell'oro avvelena fiumi e terreni, distruggendo i mezzi di sussistenza delle persone che vi abitano. Gran parte di questo oro viene utilizzato per riciclare i profitti del traffico di droga o per finanziare gruppi armati illegali. Le accuse pesano a tal punto che in aprile l'amministratore delegato, altri dirigenti e fornitori sono stati arrestati, la sede centrale dell'azienda a Medellín è stata posta sotto amministrazione controllata e gli inventari di metalli preziosi confiscati. A causa di irregolarità nell'indicazione della provenienza, le autorità doganali e fiscali colombiane hanno annullato con effetto retroattivo, già a inizio 2019, l'autorizzazione per quattro consegne di oro da parte di C.I.J. Gutiérrez effettuate nel 2016. Due di queste avevano come destinatario la raffineria Argor Heraeus a Mendrisio.

    La responsabilità sociale delle imprese va sostenuta

    Stando al proprio codice di condotta, Argor Heraeus, attribuisce molta importanza alla lotta contro la concorrenza sleale, la corruzione, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo; inoltre la tutela dell'ambiente e l'uso attento delle risorse naturali fanno parte dei loro principi. Il loro sito web afferma poi che il rispetto dei diritti umani universali è uno dei loro valori fondamentali. Ma come possono i responsabili di Argor Heraeus garantire di non importare oro illegale se lo acquistano da una fonte dubbia, i cui dirigenti sono stati arrestati?

    Già nel suo rapporto “Commercio di oro prodotto in violazione dei diritti umani” del novembre 2018 il Consiglio federale non escludeva «la possibilità che dell'oro estratto in violazione dei diritti umani sia importato in Svizzera». Tuttavia il Governo svizzero continua a fare affidamento su misure di carattere volontario da parte delle imprese. Va criticata anche la mancanza di coerenza politica della Svizzera: da un lato si sostiene la promozione della pace in Colombia, mentre dall'altro si rifiuta di introdurre l’obbligo di dovuta diligenza, che renderebbe più difficile il finanziamento dei gruppi armati.

    Sacrificio Quaresimale e il Gruppo di lavoro Svizzera-Colombia (ask!) invitano Argor Heraeus ad effettuare controlli minuziosi sulle sue relazioni commerciali, a renderle trasparenti e ad adottare misure efficaci per prevenire le violazioni dei diritti umani e la distruzione dell'ambiente. Gli abusi commessi in Colombia dimostrano con urgenza che a tal fine sono necessarie regole vincolanti, come richiesto dall'Iniziativa per multinazionali responsabili.

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