Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (18 dicembre 2025)
Advertisement
  • Papa: la speranza è concreta, è vivere per l’incontro con Gesù

    La donna incinta che aspetta gioiosa l’incontro con il figlio che sta per nascere e tutti i giorni si tocca la pancia per accarezzarlo. E’ l’immagine che Papa Francesco usa, stamani alla Messa a Casa Santa Marta, per spiegare cosa sia la speranza che, appunto, è vivere in vista dell’incontro concreto con Gesù, non è qualcosa di astratto. E la saggezza è saper gioire dei “piccoli incontri della vita con Gesù”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

    Cittadinanza ed eredità

    Il Papa inizia la sua omelia riflettendo su due parole del messaggio liturgico di oggi: “cittadinanza” ed “eredità”. A parlare di cittadinanza è, infatti, la Prima Lettura tratta dalla Lettera di San Paolo agli Efesini (Ef 2,12-22). “E’ un regalo che Dio ci ha fatto” quello di averci reso “cittadini” e consiste nell’averci dato un’identità, “una carta d’identità”. Dio in Gesù, infatti, “ha abolito la Legge” per riconciliarci, eliminando l’inimicizia, così che possiamo “presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito”, cioè “ci ha fatto ‘uno’”, sottolinea Papa Francesco. Così “siete concittadini dei santi” in Gesù. E “la nostra identità è proprio questo essere guariti dal Signore, essere costruiti in comunità e avere lo Spirito Santo dentro”, prosegue il Papa.

    Dio, quindi, “ci fa camminare” verso l’eredità, con questa sicurezza, quella di essere “concittadini” e che “Dio è con noi”. E l’eredità – spiega Francesco – “è quello che noi cerchiamo nel nostro cammino, quello che riceveremo alla fine”. Ma bisogna cercarlo ogni giorno e quello che porta avanti nel cammino della nostra identità verso l’eredità è proprio la speranza, “la virtù forse più piccola, forse più difficile da capire”.

    Se speri, mai sarai deluso

    Fede, speranza e carità sono un dono. La fede è facile da comprendere come anche la carità. “Ma la speranza, cosa è?”, domanda Francesco sottolineando che, sì, è sperare il Cielo, di “incontrare i santi”, “una felicità eterna”. “Ma cosa è il Cielo, per te?”, chiede ancora il Papa:

    Vivere in speranza è camminare, sì, verso un premio, verso la felicità che non abbiamo qui ma l’avremo là … è una virtù difficile da capire. E’ una virtù umile, molto umile. E’ una virtù che non delude mai: se tu speri, mai sarai deluso. Mai, mai. E’ anche una virtù concreta. “Ma come può essere concreta, se io non conosco il Cielo o quello che mi aspetta?”. La speranza, l’eredità nostra che è la speranza verso qualcosa, non c’è un’idea, non c’è essere in un posto bello … no. E’ un incontro. Gesù sempre sottolinea questa parte della speranza, questo essere in attesa, incontrare.

    La donna incinta che vive per l’incontro con il figlio

    Nel Vangelo odierno (Lc 12,35-38) consiste nell’incontro del padrone quando torna dalle nozze. Quindi è sempre un incontro con il Signore, qualcosa di concreto. E per farlo comprendere, Papa Francesco fa, appunto, un esempio concreto:

    A me viene in mente, quando penso alla speranza, un’immagine: la donna gravida, la donna che aspetta un bambino. Va dal medico, gli fa vedere l’ecografia – “ah, sì, il bambino … va bene” … No! E’ gioiosa! E tutti i giorni si tocca la pancia per accarezzare quel bambino, è in aspettativa del bambino, vive aspettando quel figlio. Questa immagine ci può far capire che cosa sia la speranza: vivere per quell’incontro. Quella donna immagina come saranno gli occhi del figlio, come sarà il sorriso, come sarà, biondo o nero… ma immagina l’incontro con il figlio. Immagina l’incontro con il figlio.

    Saper gioire dei piccoli incontri con Gesù

    Il Papa ribadisce, quindi, che questa immagine della donna incinta può aiutare a capire cosa sia la speranza e a farsi alcune domande:

    “Io spero così, concretamente, o spero un po’ diffuso, un po’ gnosticamente?”. La speranza è concreta, è di tutti i giorni perché è un incontro. E ogni volta che incontriamo Gesù nell’Eucaristia, nella preghiera, nel Vangelo, nei poveri, nella vita comunitaria, ogni volta diamo un passo in più verso questo incontro definitivo. La saggezza di saper gioire dei piccoli incontri della vita con Gesù, preparando quell’incontro definitivo.

    In conclusione, Francesco sottolinea ancora che la parola “identità” è in riferimento all’averci resi una comunità e l’eredità è la forza con cui lo Spirito Santo “ci porta avanti con la speranza”, ed esorta a chiedersi come si è cristiani e se ci si aspetti in eredità un Cielo in un certo senso astratto o un incontro.

    (Vatican News)

    News correlate

    Il Papa a Santa Marta: oggi preghiamo uniti per la liberazione da tutte le pandemie

    Nell'introduzione della celebrazione quotidiana, il Papa ha ricordato l'odierna Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità promossa dall’Alto Comitato della Fratellanza Umana e ha incoraggiato tutti a unirsi come fratelli, per chiedere a Dio la liberazione da questo male.

    Lunedì 18 la messa per i 100 anni di Papa Wojtyla, poi lo stop alla Messa in Santa Marta in diretta radio e tv

    Papa Francesco celebrerà lunedì mattina sulla tomba di san Giovanni Paolo II per i cento anni dalla sua nascita. Si concluderà in questo modo la trasmissione della liturgia quotidiana dalla cappella della residenza papale

    Il Papa prega per i disoccupati. Lo Spirito fa crescere la comprensione della fede

    Nella Messa a Santa Marta, Francesco prega per quanti hanno perso il lavoro in questo periodo. Nell'omelia afferma: la dottrina di Gesù non è statica.

    Il Papa: ci sia pace nelle famiglie e unità nella Chiesa

    Nella Messa a Santa Marta, Francesco pensa alle famiglie chiuse a casa per la pandemia. E chiede di «vincere la tentazione delle divisioni» nella Chiesa.

    Il Papa prega per gli artisti: il Signore ci dia la grazia della creatività

    Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta nel lunedì della terza settimana di Pasqua.

    Papa Francesco a Santa Marta: "La fede è missionaria o non è fede"

    Introducendo la celebrazione Papa Francesco ha invitato a pregare per le persone che svolgono servizi funebri. "È tanto doloroso – ha detto – tanto triste quello che fanno, e sentono il dolore di questa pandemia così vicino”.

    News più lette