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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
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  • Papa: il regno di Dio lo fa crescere lo Spirito Santo, non i piani pastorali

    Il regno di Dio non è uno spettacolo, né "un carnevale", “non ama la pubblicità”: è lo Spirito Santo a farlo crescere, non “i piani pastorali”. Lo ricorda Papa Francesco stamani alla Messa a Casa Santa Marta commentando il Vangelo odierno (Lc 17,20-25). Tutta l’omelia si dipana, infatti, a partire dalla domanda che i farisei rivolgono a Gesù: “quando verrà il regno di Dio?”.

    Una domanda semplice, che nasce da un cuore buono e appare tante volte nel Vangelo, sottolinea il Papa. Ad esempio, Giovanni Battista, quando si trova in carcere, angosciato, invia i suoi discepoli a chiedere a Gesù se fosse lui colui che deve venire o se si dovesse aspettare un altro. Oppure, in un altro Passo, la domanda torna, questa volta “sfacciata”: “se sei tu, scendi dalla croce”. “Sempre il dubbio”, la “curiosità” su quando verrà il regno di Dio, nota Francesco.

    “Il regno di Dio è in mezzo a voi”: è la risposta di Gesù. Quel “lieto annuncio” nella sinagoga di Nazareth quando Gesù, dopo aver letto un passo di Isaia, dice che quella Scrittura si è adempiuta “oggi” in mezzo a loro.

    Come il seme che, seminato, cresce da dentro, così il regno di Dio cresce “di nascosto” in mezzo “a noi”- ribadisce il Papa - o si trova nascosto come “la gemma o il tesoro” ma “sempre nell’umiltà”.

    “Ma chi dà la crescita a quel seme, chi lo fa germogliare? Dio, lo Spirito Santo che è in noi. E lo Spirito Santo è spirito di mitezza, spirito di umiltà, è spirito di ubbidienza, spirito di semplicità. E’ lui che fa crescere dentro il regno di Dio, non sono i piani pastorali, le grandi cose… No, è lo Spirito, di nascosto. Fa crescere e arriva il momento e appare il frutto”.

    Nel caso del buon ladrone, il Papa si domanda chi sia stato a seminare il seme del regno di Dio nel suo cuore: forse la mamma – ipotizza – o forse un rabbino quando gli spiegava la legge . Poi, forse, se ne è dimenticato ma ad un certo punto “di nascosto” lo Spirito lo fa crescere. Tutto questo fa dire al Papa che il regno di Dio è sempre “una sorpresa” perché è “un dono dato dal Signore”.

    Gesù spiega anche che “il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione e nessuno dirà: ‘Eccolo qui oppure eccolo là’”. “Non è uno spettacolo o più brutto ancora” - ma tante volte lo si pensa - “un carnevale”, ribadisce il Papa.

    Il regno di Dio non si fa vedere con la superbia, con l’orgoglio, non ama la pubblicità: è umile, nascosto e così cresce. Penso che quando la gente guardava la Madonna, lì, che seguiva Gesù: ‘Quella è la mamma, ah…’. La donna più santa, ma di nascosto, nessuno sapeva il mistero del regno di Dio, la santità del regno di Dio. E quando era vicino alla croce del figlio, la gente diceva: ‘Ma povera donna con questo criminale come figlio, povera donna…’. Niente, nessuno sapeva”.

    Il regno di Dio, quindi, cresce sempre di nascosto perché “c’è lo Spirito Santo dentro di noi” – ricorda il Papa – che “lo fa germogliare fino a dare il frutto”.

    “Noi tutti siamo chiamati a fare questa strada del regno di Dio: è una vocazione, è una grazia, è un dono, è gratuito, non si compra, è una grazia che Dio ci dà. E noi tutti battezzati abbiamo dentro lo Spirito Santo. Come è il mio rapporto con lo Spirito Santo, quello che fa crescere in me il regno di Dio? Una bella domanda per da farci oggi tutti noi: io ci credo, credo davvero che il regno di Dio è in mezzo a noi, è nascosto o mi piace più lo spettacolo?”.

    Francesco conclude esortando a chiedere allo Spirito Santo la grazia di fare germogliare “in noi e nella Chiesa, con forza, il seme del regno di Dio perché divenga grande, dia rifugio a tanta gente e dia frutti di santità”.

    Debora Donnini - RadioVaticana

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