Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
Advertisement
  • Papa: sa congedarsi il pastore che non si crede il centro della storia

    Il vero pastore sa congedarsi bene dalla sua Chiesa, perché sa di non essere il centro della storia, ma un uomo libero, che ha servito senza compromessi e senza appropriarsi del gregge: è quanto ha detto il Papa nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:

    Un pastore deve essere pronto a congedarsi bene, non a metà

    Al centro dell’omelia è la prima Lettura tratta dagli atti degli Apostoli, che si può intitolare - sottolinea Francesco - “Il congedo di un vescovo”. Paolo si congeda dalla Chiesa di Efeso, che lui aveva fondato. “Adesso deve andarsene”:

    “Tutti i pastori dobbiamo congedarci. Arriva un momento dove il Signore ci dice: vai da un’altra parte, vai di là, va di qua, vieni da me. E uno dei passi che deve fare un pastore è anche prepararsi per congedarsi bene, non congedarsi a metà. Il pastore che non impara a congedarsi è perché ha qualche legame non buono col gregge, un legame che non è purificato per la Croce di Gesù”.

    Pastori senza compromessi

    Paolo, dunque, chiama tutti i presbiteri di Efeso e in una sorta di “consiglio presbiteriale” si congeda. Il Papa sottolinea “tre atteggiamenti” dell’apostolo. Innanzitutto afferma di non essersi mai tirato indietro: “Non è un atto di vanità”, “perché lui dice che è il peggiore dei peccatori, lo sa e lo dice”, ma semplicemente “racconta la storia”. E “una delle cose che darà tanta pace al pastore quando si congeda - spiega il Papa - è ricordarsi che mai è stato un pastore di compromessi”, sa “che non ha guidato la Chiesa con i compromessi. Non si è tirato indietro”. “E ci vuole coraggio per questo”.

    Pastori che non si appropriano del gregge

    Secondo punto. Paolo dice che si reca a Gerusalemme “costretto dallo Spirito”, senza sapere ciò che là gli accadrà”. Obbedisce allo Spirito. “Il pastore sa che è in cammino”:

    “Mentre guidava la Chiesa era con l’atteggiamento di non fare compromessi; adesso lo Spirito gli chiede di mettersi in cammino, senza sapere cosa accadrà. E continua perché lui non ha cosa propria, non ha fatto del suo gregge un’appropriazione indebita. Ha servito. ‘Adesso Dio vuole che io me ne vada? Me ne vado senza sapere cosa mi accadrà. So soltanto - lo Spirito gli aveva fatto sapere quello - che lo Spirito santo di città in città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni’. Quello lo sapeva. Non vado in pensione. Vado altrove a servire altre Chiese. Sempre il cuore aperto alla voce di Dio: lascio questo, vedrò cosa il Signore mi chiede. E quel pastore senza compromessi è adesso un pastore in cammino”.

    Pastori che non si ritengono il centro della storia

    Il Papa spiega perché non si è appropriato del gregge. Terzo punto. Paolo dice: “Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita”: non è “il centro della storia, della storia grande o della storia piccola”, non è il centro, è “un servitore”. Francesco cita un detto popolare: “Come si vive, si muore; come si vive, ci si congeda”. E Paolo si congeda con una “libertà senza compromessi” e in cammino. “Così si congeda un pastore”:

    “Con questo esempio tanto bello preghiamo per i pastori, per i nostri pastori, per i parroci, per i vescovi, per il Papa, perché la loro vita sia una vita senza compromessi, una vita in cammino, e una vita dove loro non si credano che sono al centro della storia e così imparino a congedarsi. Preghiamo per i nostri pastori”.

    (Da Radio Vaticana)

    News correlate

    Papa Francesco a Santa Marta: "Testardi ma non nell'anima"

    Così nella Messa celebrata a Casa Santa Marta prende spunto dalla Lettura odierna che narra la conversione di Paolo sulla via verso Damasco per far comprendere il valore della docilità e dell'apertura del nostro cuore alla voce di Dio.

    Sei anni fa la prima omelia di Papa Francesco a Casa Santa Marta

    Subito dopo l'elezione, Papa Francesco sceglie di risiedere nella Domus Sanctae Marthae nella cui cappellina inizia a celebrare le Messe invitando gruppi di fedeli.

    Papa Francesco: i cristiani non siano ipocriti con l’anima truccata

    Durante la Messa celebrata nella cappella della Casa Santa Marta, il Pontefice commenta la prima Lettura, tratta dal libro del profeta Isaia (Is 58,1-9a), e spiega “la differenza che c’è nella nostra vita fra il reale e il formale”, condannando ogni forma di ipocrisia.

    no_image

    "Sono forse io custode di mio fratello?"

    Nella messa mattutina di Santa Marta, il Papa rivolge ad ognuno di noi le domande che il Signore fece ad Adamo e a Caino. "Dove sei? Dov'è tuo fratello?" Domande scomode e imbarazzanti che non vogliono però "risposte di compromesso".

    Papa Francesco a Santa Marta: con l’Annunciazione “tutto cambia, la storia si capovolge”

    Un passo del Vangelo di Luca (Lc 1,26-38) “difficile da predicare”, in cui il “Dio delle sorprese” muta il destino dell’uomo. Così il Papa ha definito il mistero dell’Annunciazione, al centro dell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta.

    Papa Francesco a Santa Marta: no alla lista dei prezzi per i Sacramenti

    Durante la Messa celebrata a Santa Marta, il Pontefice commenta l’episodio evangelico della “purificazione del tempio” e invita tutti a riflettere sullo zelo e il rispetto che riserviamo oggi alle “nostre chiese”.

    News più lette