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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
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  • La cappella di Santa Marta

    “Dove si trova la tenerezza di Dio? Nelle nostre piaghe”

    Il Signore è talmente affettuoso con gli uomini che sembra voglia «cantarci la ninna nanna». Dove si può trovare in particolare «la tenerezza di Dio? Nelle nostre piaghe». Lo afferma papa Francesco nell’omelia di questa mattina, 14 dicembre 2017, a Casa Santa Marta.

    Il tema – ricorda Radio Vaticana - è ispirato dalla prima Lettura - dal Libro del profeta Isaia - e dal Salmo dove del Signore si dice: «…la sua tenerezza si espande su tutte le creature».

     

    L’immagine che si legge in Isaia è quella di un Dio che parla agli uomini come un padre col bimbo, rimpicciolendo la voce per renderla più simile alla sua. Rassicurandolo con carezze: «Non temere, Io ti vengo in aiuto».

     

    Osserva il Pontefice: «Sembra che il nostro Dio voglia cantarci la ninna nanna. Il nostro Dio è capace di questo. La sua tenerezza è così: è padre e madre. Tante volte ha detto: “Ma se una mamma si dimentica del figlio, Io non ti dimenticherò”». Nelle proprie «viscere ci porta. È il Dio che con questo dialogo si fa piccolo per farci capire, per fare che noi abbiamo fiducia in Lui e possiamo dirgli con il coraggio di Paolo che cambia la parola e dice: “Papà, Abbà”. Papà… È la tenerezza di Dio».

     

    Il Vescovo di Roma riconosce che a volte il Signore bastona, ma con la Sua tenerezza si avvicina sempre a ogni essere umano.

     

    È il Dio «grande che si fa piccolo e nella sua piccolezza non smette di essere grande. E in questa dialettica grande è piccolo: c’è la tenerezza di Dio. Il grande che si fa piccolo e il piccolo che è grande». E il Natale «ci aiuta a capire questo: in quella mangiatoia… il Dio piccolo. Mi viene in mente una frase di San Tommaso, nella prima parte della Somma. Volendo spiegare questo: “Cosa è divino? Cosa è la cosa più divina?”, dice: “Non coerceri a maximo contineri tamen a minimo divinum est”, cioè non spaventarsi delle cose grandi, ma tenere conto delle cose piccole. Questo è divino, tutti e due insieme».

     

    Papa Bergoglio si concentra poi sul luogo in cui si trova la tenerezza di Dio. Ricorda Francesco: Dio non solo padre ma è papà: «Io sono capace di parlare con il Signore così o ho paura? Ognuno risponda. Ma qualcuno può dire, può domandare: “Ma qual è il luogo teologico della tenerezza di Dio? Dove si può trovare bene la tenerezza di Dio? Qual è il posto dove si manifesta meglio la tenerezza di Dio?” La piaga», è la risposta; «Le mie piaghe, le tue piaghe, quando si incontra la mia piaga con la sua piaga. Nelle loro piaghe siamo stati guariti».

     

    Il Vescovo di Roma cita la parabola del Buon Samaritano: in quella scena qualcuno si china sulla vittima dei briganti e lo aiuta pulendo le sue ferite e anche pagando per la sua guarigione. Eccolo, «il luogo teologico della tenerezza di Dio: le nostre piaghe». 

     

    Il Papa termina invitando a pensare durante il giorno all’esortazione calorosa del Signore: «Dai, dai: fammi vedere le tue piaghe. Io voglio guarirle».

    Domenico Agasso - VaticanInsider

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