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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Il cardinale Zenari, nunzio apostolico in Siria

    Siria: la speranza di riconciliazione espressa dal cardinale Zanari

    Il nunzio apostolico a Damasco racconta a vaticannews le ultime ore nella capitale siriana conquistata dai ribelli, esprimendo l’augurio di una ripresa del Paese, di una convivenza pacifica e soprattutto di un rispetto delle tradizioni religiose. “Chi ha preso il potere ha promesso che rispetteranno tutti, ma la strada è ancora tutta in salita. La comunità internazionale abolisca le sanzioni, sono un peso che grava sulla povera gente”

    Eminenza, cosa è successo nelle ultime ore ?

    Dalle cinque di questa mattina non dormivo più, ero preso dalla paura perché sentivo spari, spari continui spari, anche adesso per strada ci sono spari ma sono di festa, come si usa da queste parti. La gente che spara in alto contenta perché si è risolta questa questione che poneva molta apprensione. Grazie a Dio ecco c'è stato questo passaggio senza spargimento di sangue, senza la carneficina che si temeva. Ora la strada è tutta in salita, chi ha preso il potere ha promesso che tutti saranno rispettati, che si farà una nuova Siria, e speriamo che mantengano le promesse, ma la strada è naturalmente ancora tutta in salita.

    Lei ha dei timori per quello che potrebbe essere Il futuro della comunità cristiana?

    Questi i ribelli hanno incontrato i vescovi ad Aleppo subito, nei primi giorni, assicurando che rispetteranno le varie confessioni religiose e rispetteranno i cristiani. Seriamo che mantengano questa promessa e che si vada verso una riconciliazione e che oltre alla riconciliazione la Siria possa trovare anche un po’ di prosperità, perché la gente ormai non ne poteva più.

    Le persone stavano fuggendo, di fronte all’impossibilità di sopravvivere nel Paese come era arrivato ad essere…

    L'unico desiderio dei giovani era in questi ultimi tempi, soprattutto questi ultimi due anni, quello di scappare perché non vedevano futuro nel loro Paese. Adesso speriamo che si apra la porta un po’ alla speranza perché quello che vedevamo era la speranza che stava morendo o era già morta. Quindi adesso speriamo che con l'aiuto della comunità internazionale, con la buona volontà di tutti i siriani si intraprenda un cammino di riconciliazione e di ricostruzione e di prosperità di un minimo di prosperità per tutta la gente.

    Lei ha citato la comunità internazionale che naturalmente sta mostrando preoccupazione per ciò che sta accadendo. Secondo lei, quale dovrebbe essere il ruolo soprattutto delle grandi potenze in questo momento?

    Io direi, sperando che quelli che hanno preso potere mantengano la promessa di rispettare e di creare una nuova Siria su basi democratiche, l’augurio è che anche la comunità internazionale risponda, magari abolendo le sanzioni, perché sono un peso che grava molto soprattutto sulla povera gente. Voglio sperare che poco a poco vengano eliminate le sanzioni.

    vaticannews/red

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