Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 dicembre 2025)
Advertisement
  • Il Vaticano contro il nucleare, Turkson: deterrenza atomica non crea pace stabile

    «Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per il disarmo integrale»: è il tema del documento con le conclusioni preliminari della Conferenza sul disarmo nucleare, promossa dal dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. L'evento, svoltosi in Vaticano venerdì e sabato con leader religiosi e politici, Premi Nobel ed esponenti della società civile e di organizzazioni internazionali, si è chiuso con l'intervento del capo Dicastero, il cardinale Peter Turkson, che ha letto le conclusioni con cui sono state messe nero su bianco tutte le riflessioni e tracciate le linee del futuro impegno per il disarmo, lo sviluppo e la pace.

     

    L'architrave del documento è il collegamento tra disarmo e sviluppo integrale. A tal proposito si fa più volte riferimento al magistero di Papa Francesco secondo cui «tutto è collegato». Da questo principio deriva una serie di riflessioni e priorità d'intervento, elencate da Turkson: anzitutto la condanna all'uso e al possesso di armi nucleari, poiché «sono strumenti indiscriminati e sproporzionati di guerra» e si ricordano i gravi riflessi negativi per l'atmosfera e gli oceani che derivano dai test di questi armamenti.

     

    Il testo spiega poi che la deterrenza nucleare non è adeguata a rispondere alle crisi e alle sfide di un mondo multipolare; la dissuasione nucleare non riesce a far fronte alle principali minacce alla pace e alla sicurezza come ad esempio il terrorismo, i conflitti asimmetrici, i problemi ambientali, la povertà. La deterrenza nucleare non crea una pace stabile, sottolinea ancora il documento richiamando le parole di Papa Francesco nel suo discorso ai partecipanti al Convegno, secondo cui: «Le armi di distruzione di massa, in particolare le armi nucleari, non creano altro che un falso senso di sicurezza». E creano inoltre una cultura di «intimidazione reciproca» nel sistema internazionale.

     

    Per gli stessi motivi viene criticata la spesa sulle armi nucleari che «spreca risorse necessarie per affrontare le cause principali dei conflitti e promuovere lo sviluppo e la pace». Il porporato ribadisce che «la pace è costruita sulla base della giustizia» e che «il disarmo nucleare è un problema globale, che richiede una risposta globale». Nelle conclusioni si afferma perciò che «la crescente interdipendenza e la globalizzazione comportano che ogni risposta alla minaccia delle armi nucleari deve essere collettiva e concertata, fondata sulla fiducia reciproca».

     

    L'impegno pro-disarmo è al tempo stesso «un'esigenza urgente immediata e un processo a lungo termine», e il tutto è connesso «nell'ottica di un'ecologia integrale» come indicato nella Laudato si'. A tale scopo «il dialogo è essenziale» e «deve essere inclusivo, coinvolgendo gli Stati nucleari e non, e coinvolgendo società civile, organizzazioni internazionali, governi e comunità religiose». In particolare «la Chiesa cattolica si impegna a promuovere questo dialogo a tutti i livelli». Di qui un invito a tutti gli Stati che non lo hanno ancora fatto a prendere in considerazione la firma e la ratifica del Trattato sul divieto delle armi nucleari.

    VaticanInsider

    News correlate

    Da oggi la "Fair Week" nelle Botteghe del mondo della Svizzera italiana

    L'iniziativa, che avrà luogo da oggi al 30 novembre, intende sensibilizzare su un consumo equo e sostenibile attraverso l'acquisto di tavolette di cioccolata prodotte in Ghana, nel contesto di un ampio progetto di sensibilizzazione della popolazione locale.

    Hiroshima e Nagasaki 80 anni dopo la tragedia: mostra a Lugano

    Fino al 23 novembre, un'esposizione nata dalla collaborazione della Facoltà di Teologia con l'USI mostra i disastri della bomba atomica in Giappone nel 1945. Mercoledì 19 una conferenza approfondirà i contenuti da diversi punti di vista.

    no_image

    Masako Wada: grazie Papa Francesco, mai più armi nucleari!

    “Sopravvivere alla bomba atomica”. E’ la toccante testimonianza portata alla conferenza sul disarmo nucleare in Vaticano da Masako Wada, sopravvissuta al bombardamento nucleare americano su Nagasaki del 9 agosto 1945.

    no_image

    Venerdì Francesco apre il primo incontro internazionale per il disarmo nucleare

    “Un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”. È questo il sogno di Papa Francesco (e non solo), motivo per il quale ha dato ordine al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale di organizzare un incontro internazionale – il primo – sul disarmo atomico dopo l’approvazione del “Trattato sul bando delle armi nucleari”.

    no_image

    Per il disarmo e la pace - Firma e ratifica da parte della Santa Sede del trattato sulla proibizione delle armi nucleari

    Il 20 settembre scorso, presso il palazzo delle Nazioni Unite a New York, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, ha firmato per la Santa Sede, anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato il 7 luglio 2017 al termine della conferenza delle Nazioni Unite finalizzata a negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per proibire le armi nucleari.

    no_image

    Nord Corea-Usa. Mons Tomasi: dialogo per evitare minaccia nucleare

    "Come cristiani dobbiamo camminare sulla via della pace e rafforzare l'educazione e la cultura pubblica sul fatto che dalla minaccia nucleare ci si difende solo eliminando completamente gli armamenti atomici". E' quanto afferma l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, per tanti anni osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio Onu di Ginevra.

    News più lette