Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
Advertisement
  • Vescovi del Venezuela: non dobbiamo rassegnarci al male

    “Non dobbiamo rassegnarci o abituarci al male che deriva dalle decisioni errate, dalla violenza, dall’ingiustizia o dalla falsità. La prima reazione dev’essere di ribellione interiore, come segno di salute morale”. E “non bisogna poi sottomettersi, né rassegnarsi, né rinunciare alla qualità della vita alla quale tutti noi abbiamo diritto”. Queste le parole di mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, arcivescovo di Cumaná e presidente della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), che ha aperto ieri la CIX Assemblea plenaria dell’episcopato venezuelano, dedicando la seconda parte del suo intervento alla situazione del Paese. Ha proseguito il presule: “L’attuale sofferenza del popolo venezuelano è di carattere ideologico, etico-politico ed economico”.

    Il regime mostra oggi di essere antidemocratico e illegittimo

    La radice del sistema politico che ci governa è il marxismo castrista, definito il ‘Socialismo del ventunesimo secolo’, come abbiamo denunciato più volte noi vescovi nei nostri documenti”. Paradossalmente, un regime nato nel 1992 per combattere la corruzione mostra oggi di essere antidemocratico e illegittimo. In tale congiuntura la Chiesa, pur trascendendo da qualsiasi nozione etnica del termine, “è anche popolo, sia nel senso religioso-culturale che nel senso politico-sociale”, e “alza la sua voce, quella dei suoi fedeli e dei suoi pastori, in difesa della vita e dei diritti del popolo stesso”.

    Alla Chiesa viene impedito di incontrare i detenuti

    “Noi pastori - ha aggiunto mons. Padrón, che conclude il suo secondo mandato alla guida dell’episcopato venezuelano - siamo molto preoccupati per la vita della nostra gente: la loro salute, l’alimentazione, i medicinali, la sicurezza, il lavoro, l’educazione, ma in modo particolare, la loro identità spirituale autenticamente cristiana e la conseguente vita morale. Siamo feriti dalla situazione disumana in cui vive la maggior parte dei detenuti, comuni e politici, e il nostro dolore è accresciuto dal fatto che le autorità penitenziarie ci impediscono di visitarli”.

    Un Natale tra i più tristi della storia recente del Venezuela

    “Noi vescovi - ha aggiunto mons. Padrón Sánchez - giungiamo alla nostra prima Assemblea ordinaria del nuovo anno dopo un Natale tra i più tristi della storia recente del Venezuela”.  “Per la verità noi non portiamo tristezza, perché ciascuno di noi l’ha lasciata sul suo comodino, però dalle nostre visite alle parrocchie e alle comunità portiamo con noi l’augustia e la richiesta della gente per avere pane e soluzioni, soprattutto portiamo con noi la fede e la speranza nel potere salvifico di Dio, parole di consolazione e progetti di solidarietà per il nostro popolo”.

    Il 2017 non è stato vissuto ma "è stato sofferto"

    Il presidente della Cev ha svolto un ampio resoconto sulla situazione ecclesiale del Paese e del Continente. A tal proposito ha espresso la sua gioia per l’imminente beatificazione di madre Carmen Rendiles, fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù e per il riconoscimento delle virtù eroiche di un altro venezuelano, il gesuita Tomás Morales Pérez. Ma ha dedicato ampio spazio alla drammatica situazione politica sociale ed economica in cui versa il Paese. “Il 2017 noi venezuelani non l’abbiamo vissuto, l’abbiamo sofferto – ha detto Padrón -. Tra aprile e luglio abbiamo avuto più di 130 morti, 1.500 feriti e migliaia di detenuti, incarcerati illegalmente. Negli ultimi mesi è cresciuto e si è esteso in modo sempre più rapido il malessere generale del Paese. Cibo e medicinali non solo scarseggiano, ma quando appaiono, aumentano ogni giorno di prezzo in modo esorbitante”.

    Agenzia Sir/VaticanNews

    News correlate

    La Chiesa venezuelana grata a Papa Francesco

    Per uscire dalla grave crisi, bisogna andare alle elezioni. Così nell'intervista mons. José Luis Azuaje Ayala, presidente della Conferenza episcopale venezuelana, che esprime a nome di tutti i vescovi gratitudine al Papa per la sua vicinanza al Venezuela.

    Venezuela, l'Unicef denuncia: per crisi migratoria 1,1 milioni di bambini nella regione avranno bisogno di assistenza nel 2019

    Lo denuncia l’Unicef, che ha anche chiesto ai governi nella regione di difendere i diritti di tutti i bambini, anche dei migranti e dei rifugiati, e di assicurare loro accesso a servizi essenziali. I partner umanitari stimano che quest’anno fino a 4,9 milioni di persone nella regione – anche in Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Panama, Peru e Trinidad e Tobago – avranno bisogno di assistenza a causa delle condizioni economiche e politiche in Venezuela, che stanno spingendo le migrazioni regionali.

    I vescovi del Venezuela dal Papa: “Nostro impegno è stare accanto al popolo che soffre”

    Si è svolto ieri il momento più atteso della visita ad limina dei 40 vescovi del Venezuela, in corso dal 6 al 15 settembre: l'incontro con Papa Francesco. Due ore e mezzo di colloquio serrato nel quale sono stati toccati i temi più scottanti della grave crisi che sta attraversando il Paese. Intervista a mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale del Venezuela.

    La drammatica crisi del Venezuela

    “Non temere, perché io sono con sono con te” è il titolo dell’esortazione pastorale diffusa l’11 luglio alla fine dei lavori della 110.ma Assemblea generale della Conferenza episcopale venezuelana (Cev). Nel testo i vescovi analizzano la drammatica situazione che sta vivendo il paese sud americano.

    Venezuela, il nuovo presidente dei vescovi: “La Chiesa non teme Maduro”

    Monsignor José Luis Azuaje analizza la crisi nel paese e commenta la vicenda dei due presuli che rischiano la prigione per aver espresso critiche contro il governo.

    Venezuela: esautorato Parlamento, regime sempre più isolato

    In Venezuela, l’Assemblea costituente, fortemente voluta dal presidente Maduro e osteggiata dalla Chiesa cattolica, ha esautorato il Parlamento attribuendosi tutte le funzioni e i poteri legislativi.

    News più lette