Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • I pellegrini ticinesi a Schio con l'Opera diocesana Pellegrinaggi nel maggio 2023

    150 ticinesi in pellegrinaggio sulle orme di Santa Giuseppina Bakhita

    Il tradizionale pellegrinaggio del lunedì di Pentecoste, organizzato dall'Opera diocesana Pellegrinaggi, si è svolto a Schio, in Veneto, sulle orme di Santa Giuseppina Bakhita. In tutto, erano circa 150 i partecipanti, fra i quali non c’era però l’Amministratore apostolico mons. Alain de Raemy a causa dell’incidente occorsogli a Roma. Tra l'altro il vescovo Alain ha sempre dichiarato di essere molto affascinato dalla figura di questa Santa. Mons. De Raemy ha comunque fatto giungere ai pellegrini i suoi saluti ed è stato ricordato nella preghiera. I partecipanti sono partiti da diverse località del Ticino di prima mattina e sono arrivati a Schio intorno a mezzogiorno. Dopo aver condiviso il pasto nella cornice delle Piccole Dolomiti, nel pomeriggio si sono recati nel santuario di Santa Giuseppina Bakhita dove, anche attraverso alcuni filmati, le suore Canossiane hanno presentato la figura di questa Santa.

    Chi è Santa Bakhita?

    Bakhita, nata nel 1869 ad Olgossa, nel Sudan, e morta a Schio nel 1947, ha vissuto un’infanzia segnata dalla riduzione in schiavitù. Venduta e rivenduta più volte sui mercati di El Obeid e di Khartoum, conobbe le più dure umiliazioni e sofferenze fisiche e morali. Un’esperienza tanto drammatica che dimenticò il suo nome: furono i suoi nuovi padroni a chiamarla “Bakhita”, cioè “fortunata”. Nella capitale del Sudan venne finalmente comprata dall’agente consolare italiano, Calisto Legnani. Arrivò in Italia dove, divenuta la bambinaia della casa di Augusto Michieli, fu affidata all’Istituto dei Catecumeni. Qui incontrò l’Istituto Canossiano. L’esperienza di quell’incontro fu tale che la giovane chiese e ottenne di poter vivere insieme alle Madri. Il 9 gennaio 1890 Bakhita ricevette il Battesimo con i nomi di Giuseppina, Margherita, Fortunata, Maria Bakhita, la Cresima e la prima Comunione. Rimase nel Catecumenato, dove si chiarì in lei la chiamata a farsi religiosa e l’8 dicembre 1896 si consacrò al suo Signore nell’Istituto di santa Maddalena di Canossa. Nel 1902 da Venezia fu trasferita a Schio dove visse fino alla morte, prestandosi in diverse occupazioni: cuciniera, ricamatrice, sagrestana, portinaia. Era nota come “Madre Moretta” e benvoluta da tutta la popolazione. Lei stessa segnata profondamente dall’esperienza della privazione della libertà, Santa Bakhita è protettrice delle vittime di tratta. Per questo l’8 febbraio, giorno della sua memoria liturgica, è stato intitolato Giornata mondiale contro la tratta.

    Il gruppo di pellegrini della diocesi di Lugano si è quindi spostato nella chiesa in cui sono conservate le spoglie mortali di Santa Bakhita, dove don Massimo Braguglia ha celebrato la Santa Messa. In seguito, c’è stato spazio per un momento di preghiera personale, e per visitare la camera di Santa Bakhita e il piccolo museo a lei dedicato. Infine, il rientro in Ticino in tarda serata.

    “È stata una bella giornata di condivisione all'insegna dello stare insieme e anche guardando al Signore per le nostre intenzioni, per intercessione di Maria Madre della Chiesa che oggi viene anche ricordata nella liturgia e di Santa Giuseppina Bakhita, che abbiamo visitato e che abbiamo pregato in modo particolare in questo pellegrinaggio”, ci ha raccontato Davide Santini.

    News correlate

    Al Cairo, crocevia di credi e di dialogo interreligioso

    Diario di viaggio dall'Egitto, un Paese tra le mete dei pellegrinaggi dell'Opera diocesana del 2026. Il racconto di don Massimo Braguglia, direttore dell’Odp, che recentemente ha visitato il Paese.

    Pellegrini sulla "Via Lattea". Al via, alle Gole della Breggia, un "pellegrinaggio" culturale e spirituale

    Con Mario Pagliarani, compositore e fondatore del "Teatro del Tempo", presentiamo l'iniziativa - che si ispira alla tradizione dei pellegrinaggi antichi - giunta con successo alla sua 21esima edizione e quest'anno dedicata a una retrospettiva e a un omaggio alle precedenti edizioni.

    Dal pellegrinaggio diocesano a Lourdes si torna con il cuore colmo di speranza

    Questa mattina, 23 agosto, il rientro anche di chi è in viaggio con il bus, dopo cinque intense giornate ai piedi della grotta di Massabielle durante le quali condividere momenti di fede, preghiera, gioia. Le testimonianze raccolte per catt.ch/Catholica.

    Un pellegrinaggio che attende di portare i suoi frutti

    L'ultimo giorno effettivo del pellegrinaggio è iniziato con la Messa alla grotta sotto la pioggia, seguito nel pomeriggio dall'Adorazione Eucaristica e è terminato con la recita della Completa. Questa mattina i primi rientri. In serata partiranno anche i bus che viaggiano di notte. Cronaca e foto.

    Giornata di preghiere e riflessioni a Lourdes, con alla fine il Rosario alla Grotta e una sorpresa per il 2026

    Spunto per la catechesi il miracolo di Gesù alle nozze di Cana. "Dio ci sorprende sempre, ci offre qualcosa di buono quando meno ce lo aspettiamo", ha detto il vescovo Alain. Alla fine ha annunciato la novità per il pellegrinaggio 2026: "Torneremo a viaggiare tutti insieme con un treno speciale"

    La Diocesi di Lugano con il Vescovo in pellegrinaggio sulle orme di papa San Giovanni XXIII

    E' ripreso il tradizionale pellegrinaggio diocesano di Pentecoste sospeso per qualche tempo a causa della pandemia. Guarda le foto.

    News più lette