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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Acrivescovo di Damasco: "Sicurezza migliorata, il Natale porti la pace in Siria"

    Altri 600 profughi siriani sono stati trasferiti dalle autorità

    turche nel nord-est della Siria. La zona è stata al centro nel mese di

    ottobre dell'operazione militare di Ankara contro le milizie curde,

    seguita da un’intesa sullo stop ai bombardamenti negoziata da Stati

    Uniti e Russia. E ora è sotto il controllo di Ankara e dei ribelli che

    sostengono la Turchia.

    I rientri dalla Turchia

    Diverse ong hanno accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan,

    che ha sempre parlato di rientri “volontari” da parte dei profughi

    siriani riparati in Turchia, di puntare a creare una zona di sicurezza

    nell’area frontaliera e di procedere a rimpatri forzati. Ieri Human

    Rights Watch ha denunciato “esecuzioni sommarie” ed “espropriazioni”

    effettuate proprio nella zona controllata dai turchi.

    La Siria nord-occidentale

    Raid aerei russi e governativi siriani sono stati intanto segnalati ad inizio settimana nella Siria nord-occidentale, in un territorio fuori dal controllo delle autorità di Damasco e dove operano miliziani anti-regime, tra cui affiliati a gruppi qaidisti.

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