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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Alla Facoltà di Teologia di Lugano la mostra di Aiuto alla Chiesa che soffre sui cristiani perseguitati

    Attirare l’attenzione e dar voce ai 200 milioni di cristiani perseguitati nel mondo: è questo uno dei principali obiettivi della mostra itinerante sul tema allestita da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN), l’opera caritativa internazionale cattolica che sostiene chi è oppresso e sofferente. I 16 pannelli muniti anche di codici QR attraverso i quali accedere a video tematici informano sulla situazione dei cristiani in diversi Paesi e sono in questo momento, fino al 21 novembre, esposti alla Facoltà di teologia di Lugano (FTL).

    «La persecuzione dei cristiani ha cause differenti a dipendenza dei Paesi», riferisce Lucia Wicki-Rensch, responsabile di ACN nella Svizzera italiana. «La causa più frequente è l’estremismo religioso. Tuttavia, esistono anche dei governi che sistematicamente penalizzano i cristiani o li perseguitano».
    In viaggio nella Svizzera tedesca dal 2019, l’esposizione itinerante è stata interrotta dalla pandemia di coronavirus. Dall’inizio di quest’anno ha ripreso a muoversi in una versione rinnovata e ampliata ed è ora disponibile anche in francese e in italiano.

    Una mappatura delle nuove persecuzioni

    «Sono stati presi in considerazione gli ultimi sviluppi sul tema della persecuzione dei cristiani», ci spiega Lucia Wicki-Rensch. «Ad esempio, è stato omesso il Messico e aggiunto il Venezuela. Il governo messicano è sostanzialmente aperto al cristianesimo, la maggioranza dei messicani si definisce cattolica e molti sono anche membri di Chiese libere. In Messico, tuttavia, la mafia della droga conduce da anni una guerra brutale contro chiunque la ostacoli. Ogni anno vengono uccisi molti agenti di polizia, militari e sacerdoti che denunciano il comportamento della mafia della droga. Ma non è, in senso stretto, un Paese in cui i cristiani sono perseguitati per la loro fede. In Venezuela, il governo è più critico nei confronti della Chiesa, che deve stare attenta, altrimenti potrebbe mettersi nei guai con il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, o con uno dei governatori dei vari Stati federali. Oltre al Venezuela, la Turchia, l’Arabia Saudita e la Cina sono stati inclusi nella mostra. Sono tutti Paesi in cui non è scontato che i cristiani possano praticare liberamente la loro fede. La situazione più drammatica è certamente quella dell’Arabia Saudita, dove non esistono edifici di culto cristiani».

    Qual è il riscontro da parte dei visitatori della mostra e la percezione su questo tema, chiediamo a Lucia Wicki-RenschI. «I visitatori hanno l’opportunità di comunicare su una cartolina il loro gradimento. La maggior parte dei feedback è positiva. Molti dicono di non sapere che la pratica della religione è così pericolosa in molti Paesi o che è associata alla discriminazione. Questo ci incoraggia a proseguire con questa mostra e a svilupparla ulteriormente nel tempo».

    Dopo la Facoltà di teologia, il viaggio attraverso il Ticino della mostra «Cristiani perseguitati» continuerà al collegio Papio di Ascona dal 22 novembre al 6 dicembre. «Ci rallegriamo che la mostra itinerante attraversi anche la Svizzera italiana. Altre parrocchie, scuole, strutture possono ospitarla. La presenza della mostra è un arricchimento prezioso nella formazione giovani, ad esempio nell’ambito del catechismo. Chi è interessato può contattarci attraverso aiuto-chiesa-che-soffre.ch», evidenzia la responsabile di ACN per la Svizzera italiana.

    Gli eventi

    Nell’ambito della RedWeek – settimana di commemorazione dei cristiani perseguitati in tutto il mondo (12-20 novembre), la Facoltà di Teologia di Lugano (FTL) organizza per oggi alle ore 11, in collaborazione con ACN, una conferenza con l’arcivescovo di Leopoli in Ucraina Mieczyslaw Mokrzycki (nell’aula Multiuso, con diretta sul canale youtube della FTL). Parlerà sul tema «Fede, persecuzione, martirio». Alle 17 l’arcivescovo parteciperà alla Santa Messa in cattedrale. San Lorenzo per l’occasione verrà illuminata di rosso fino alle 20 in memoria dei cristiani perseguitati. Mons. Mieczyslaw Mokrzycki domani sarà presente all’oratorio di Lugano dalle 10 alle 11.15 nell’ambito dell’attività «I bambini dicono basta alla guerra».

    Katia Guerra

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