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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
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  • Alla Porziuncola il segretario di Stato conclude il giubileo del Perdono di Assisi- Il paradiso ci attende

    «La missione fondamentale della Chiesa» è «quella di mostrare una via di salvezza offerta a tutti e non riservata a piccoli gruppi»: «una strada accessibile ai poveri, agli ultimi, ampia e libera da ostacoli, che conduce alla salvezza, anche se attraverso una porta stretta come quella della Porziuncola, la porta dell’autentica conversione del cuore e della vita». Lo ha sottolineato il cardinale Pietro Parolin presiedendo mercoledì 2 agosto, la messa nella ricorrenza del Perdono di Assisi a conclusione del giubileo che ricorda l’ottavo secolo dalla sua istituzione.

    A un anno dall’inaugurazione da parte del cardinale Gualtiero Bassetti e del successivo pellegrinaggio compiuto il 4 agosto da Papa Francesco a Santa Maria degli Angeli, il segretario di Stato ha recato ai numerosi fedeli presenti il «benedicente saluto» del Pontefice, evidenziando che «l’esempio del Poverello» continua a interrogare le coscienze e la comunità. All’omelia ha dapprima ricordato quel 2 agosto 1216 in cui «san Francesco, raggiante per aver ottenuto da Papa Onorio iii la concessione dell’indulgenza per coloro i quali si sarebbero recati in pellegrinaggio presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, non trattenne la gioia ed esclamò: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in paradiso”». Parole, ha commentato il porporato, che «svelano l’ardore col quale egli amò il Signore» trasformandolo in «compassione e carità verso il prossimo». Nella certezza, ha aggiunto, che Dio stesso «si pone al nostro fianco» perché «ci vuole “portare tutti in paradiso”»; e per farlo «utilizza canali di umiltà, scegliendo luoghi periferici e segni delicati». Infatti, ha chiarito il cardinale Parolin, il Signore «ha voluto essere riconosciuto nella fragilità, manifestando la sua gloria con piccole fiammelle di luce». Del resto, «se si fosse mostrato attraverso segni grandiosi, i potenti di questo mondo se ne sarebbero impadroniti, risultando privilegiati, non solo per le ricchezze e il potere terreno, ma anche nella facilità dell’incontro con Dio».

    News.va

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