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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 dicembre 2025)
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  • Appello congiunto per Gaza delle organizzazioni di sviluppo svizzere

    La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è straziante. In una presa di posizione, le organizzazioni di sviluppo elvetiche chiedono al Consiglio federale di aderire alla dichiarazione congiunta di oltre 20 Stati e di fare immediatamente tutto il possibile per garantire la fornitura imparziale e senza restrizioni degli aiuti umanitari.

    Dopo quasi tre mesi di blocco, questa settimana sono tornati nella Striscia di Gaza i primi convogli con aiuti umanitari. Tuttavia, Israele continua a limitare la fornitura di beni essenziali per la popolazione civile e le quantità attuali non bastano per sfamare 2,1 milioni di persone. Allo stesso tempo, l’esercito israeliano prosegue con l’offensiva terrestre lanciata all’inizio della settimana e gli attacchi aerei sulla Striscia densamente popolata, costringendo così la popolazione civile a rifugiarsi in zone sempre più ristrette. Le strutture e i convogli umanitari subiscono inoltre continui attacchi. La situazione della popolazione civile ha assunto dimensioni catastrofiche e richiede urgentemente un’azione decisa e coordinata sul piano internazionale. 

    Il piano di Israele per la fornitura degli aiuti umanitari reso noto negli ultimi giorni è allarmante per varie ragioni: sono stati creati quattro hubs per distribuire gli aiuti esclusivamente nel Sud della Striscia di Gaza, sotto il pieno controllo di Israele. Le lunghe vie di accesso attraverso zone danneggiate e incerte, tuttora teatro di scontri e combattimenti, mettono a repentaglio la vita della popolazione e dei soccorritori. La fornitura degli aiuti umanitari sarebbe fortemente limitata e accessibile soltanto a chi si sottopone a un controllo di sicurezza da parte dell’esercito israeliano. Le organizzazioni umanitarie indipendenti vengono sostituite da forze di sicurezza private. Questo piano contraddice il principio di neutralità fondamentale del diritto internazionale concernente gli aiuti umanitari, associandoli a obiettivi politici e militari. L’aiuto umanitario non deve essere strumentalizzato dalle fazioni in guerra.

    Le richieste al Consiglio federale di Caritas Svizzera, ACES, Helvetas, Terre des hommes, Swissaid e Alliance Sud

    Caritas Svizzera, ACES, Helvetas, Terre des hommes, Swissaid e Alliance Sud chiedono pertanto al Consiglio federale di attivarsi per l’accesso immediato e senza restrizioni agli aiuti umanitari da parte della popolazione civile bisognosa e per il rispetto del diritto internazionale umanitario a vari livelli:

    • La Svizzera deve aderire alla dichiarazione congiunta firmata da oltre 20 Paesi per garantire gli aiuti umanitari a Gaza. Nella dichiarazione, i ministri degli Esteri dei governi firmatari – tra cui Germania, Austria, Francia, Italia, Australia e Canada – chiedono a Israele «di consentire immediatamente il pieno ripristino degli aiuti alla Striscia di Gaza e di consentire alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di svolgere il loro lavoro in modo indipendente e imparziale, per salvare vite umane, alleviare il dolore e rispettare la dignità». 

    • Il Consiglio federale ha espresso questa settimana profonda preoccupazione per la situazione nella Striscia di Gaza. Ma non basta mostrarsi solamente preoccupati. La Svizzera deve attivarsi con insistenza nei confronti di Israele per consentire l’accesso illimitato agli aiuti umanitari e opporsi con fermezza alla palese erosione dei principi umanitari, avvalendosi di tutti i canali politici e diplomatici.

    • Il Consiglio federale deve adoperarsi per il rispetto e la tutela senza restrizioni dei principi umanitari. Per garantire il rispetto dei principi fondamentali dell’aiuto umanitario come neutralità, imparzialità e indipendenza, occorrono organizzazioni indipendenti. La nuova ONG Gaza Humanitarian Foundation, con sede a Ginevra, non garantisce detti principi. La Svizzera in quanto Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra deve fermamente prendere le distanze da ogni tentativo di strumentalizzazione dell’aiuto umanitario a scopi politici e militari. 

    • Il Consiglio federale deve fare tutto quanto in suo potere per far cessare la violenza e la progressiva distruzione. La Svizzera deve adoperarsi risolutamente per una tregua immediata, per la protezione della popolazione civile a Gaza e in Cisgiordania e per la liberazione degli ostaggi civili israeliani. 

    La gente a Gaza ha bisogno di aiuto, evidenziano le organizzazioni svizzere. Ora. L’urgenza si evidenzia anche nei progetti delle ONG elvetiche con le loro organizzazioni partner sul posto. La Svizzera con la sua lunga tradizione umanitaria deve attivarsi per un rigoroso rispetto del diritto internazionale umanitario.

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