Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
Advertisement
  • Da una soffita di Amsterdam parole che risvegliano le coscienze

    Il prossimo 12 giugno Anna Frank avrebbe compiuto novant’anni. Il suo cammino terreno giunse però al capolinea nel febbraio 1945 nel Lager di Bergen Belsen. Fu una delle innumerevoli vittime della tremenda persecuzione contro gli Ebrei, che segnò di terrore e di violenza quegli anni tanto oscuri e tristi. Quella ragazza ci ha lasciato una testimonianza viva, limpida e chiara: il suo Diario. Vi descrive il tempo trascorso in una soffitta di Amsterdam con il papà, la mamma, la sorella Margot e altre persone, fra cui il giovane Peter. Scrive così la partenza da casa, il 5 luglio 1942, per raggiungere quel rifugio segreto. «Ce ne andammo sotto una pioggia scrosciante, il babbo, la mamma e io, ciascuno con una borsa da scuola o da spesa, piene zeppe di oggetti ficcati dentro alla rinfusa. Gli operai che di buon mattino si recavano al lavoro ci guardavano con compassione; si leggeva loro in viso il rammarico di non poterci offrire un mezzo di trasporto; la vistosa stella gialla parlava da sé». La sorella Margot li aveva preceduti con la sua bicicletta. In quella soffitta nasce fra Anna e Peter un’amicizia che germoglia in amore. Scrive: «Adesso alla sera preferisco pregare da sola e termino sempre così la mia preghiera. Ti ringrazio, mio Dio, per tutto ciò che è buono e caro e bello». A Peter e alla sorella Margot, che la interrogano, spiega così quel suo pregare. Il buono? «È la sicurezza del nostro rifugio, la mia salute, la mia stessa esistenza». Il bello? «La bellezza è quella interiore, quella che si legge e si scopre negli occhi delle persone». E infine: «Caro è Peter, e quel sentimento delicato e indistinto che noi due non osiamo ancora nominare o sfiorare, che verrà e sarà l’amore». È commovente e intenso quanto sa scrivere, attingendo al suo cuore di adolescente questa ragazza, costretta a vivere in una soffitta, fino all’ultimo passaggio di quel toccante diario, quando ha il coraggio di lasciare questa testimonianza: «È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze. Le conservo, ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo».

    Questo stupendo Diario verrà ripercorso dai giovani dell’Oratorio di Balerna: venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 febbraio. Guidati da Don Marco Notari, attore e regista, hanno iniziato con le prove lo scorso settembre. Hanno affrontato il copione con impegno, dedizione ed entusiasmo, nella convinzione di trasmettere un messaggio di speranza, guardando all’esempio di quella ragazzina, che allora aveva la loro età e che ha lasciato pagine bellissime e toccanti.

    Gianni Ballabio

    News correlate

    Moreno Bernasconi, Presidente della Fondazione Spitzer, sulla Giornata della memoria

    "La ricorrenza deve servire ad una presa di coscienza - qui e ora - che è solo assumendo in prima persona, ognuno a modo suo, la responsabilità di un mondo senza barbarie che ciò può diventare possibile", secondo il Presidente.

    Fatiche, gioie e auspici pastorali di don Ministrini, parroco di Balerna, a restauri ultimati

    Gli eventi previsti a Balerna per la riapertura della chiesa Collegiata rappresentano anche l’occasione per la parrocchia di risentirsi e ridirsi comunità.

    Balerna: sono terminati gli ingenti restauri alla Collegiata e al Battistero

    Dagli affreschi alle mura antiche, 4 anni di lavoro e qualche sorpresa. Giovedì 24 conferenza con don Emanuele Di Marco sul rito di dedicazione dell'altare che avverrà domenica 27 con il vescovo Alain. Messa in eurovisione per il 1. novembre.

    Per non dimenticare: una mostra a Lugano racconta la persecuzione degli ebrei in Italia

    L'Esposizione è allestita fino al 2 febbraio al Consolato Italiano a Lugano.

    COMMENTO

    Una storia speciale per il giorno della memoria

    Per il 27 gennaio suor Sandra Künzli ricorda una vicenda commovente, realmente accaduta, a partire dal dramma dell'Olocausto

    Per ricordare i rifugiati ebrei accolti ma anche respinti sul confine a Brissago: pietre d'inciampo e altre iniziative

    Il Gruppo memoria Brissago propone in occasione della Giornata della memoria del 27 genaio, nella sala del consiglio comunale conferenze e , testimonianze per ricordare il periodo in cui profughi ebrei, ma non solo, cercarono rifugio a Brissago. Fra le iniziative presentate anche la posa di pietre d'inciampo.

    News più lette