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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • Padre Puccini in Libano (foto ass. ouipourlavie)

    Dal Ticino un aiuto a padre Damiano Puccini in Libano

    di Cristina Vonzun

    Nella speranza che la situazione a Gaza, in Cisgiordania e Israele riesca a raggiungere una certa normalità non si può in questi giorni non pensare al Libano, un Paese dove la convivenza pacifica tra musulmani e cristiani è fissata nella Costituzione, ma anche una terra di esodo per i palestinesi (500 mila che vi vivono in modo stabile) nonché per i 2 milioni di profughi prodotti dal conflitto in Siria. Ora le violenze in Israele stanno generando un altro triste esodo.

    Padre Damiano Puccini, prete italiano in Libano, era stato in Ticino alcuni mesi fa, ospite del Serra Club e della Confraternita di San Carlo Borromeo; il missionario lavora a Damour con l’associazione «Oui pour la vie». Da noi raggiunto al telefono in Libano, padre Damiano ringrazia gli amici ticinesi per il sostegno che possono continuare ad offrirgli. Il contesto in cui sta operando «Oui pour la vie» non è facile. Padre Puccini lo descrive così, nel bollettino della sua associazione: «Più di 29 mila persone sono state sfollate internamente in Libano dall’inizio di ottobre. Il timore di un’estensione del conflitto in corso a Gaza al Paese dei cedri sta spingendo migliaia di persone ad abbandonare le zone di confine con Israele. Purtroppo, però, molti amici e parenti non hanno i soldi per riceverli. Il Paese sta vivendo una terribile crisi economica, aggravata dalla complicata gestione dei rifugiati siriani, circa due milioni. Nell’ultimo mese sono crollati il turismo e le esportazioni, che creavano un flusso di valuta straniera. L’85% della gente è povera». In questa situazione «Oui pour la Vie» continua ancora con il suo volontariato: la «cucina» di Damour che distribuisce 400 pasti al giorno in forma di asporto, l’ambulatorio per i test sanitari e per AIDS – droga e alcool, il centro di ascolto per le medicine e la scuola per bisognosi di ogni appartenenza religiosa e provenienza. Un servizio portato avanti da numerosi volontari e aperto a persone di ogni credo religioso. In un Paese dove i migliori ospedali e le migliori scuole sono a pagamento queste iniziative raggiungono persone altrimenti in difficoltà. Tra i progetti padre Puccini ricorda «l’acquisto di un appartamento nella zona poverissima di Beirut, dove andavamo in passato, come punto di riferimento per cibo, medicine e assistenza ai malati di AIDS». «Inoltre – continua Puccini – per favorire un clima di distensione, visti gli attriti provocati dal conflitto alla frontiera sud, sono proposte iniziative che favoriscano un’attenzione e uno sguardo fraterno tra ragazzi: corso di danza, di teatro, di cucina, di giardinaggio». Intanto si avvicina il Natale. «Quest’anno, le iniziative saranno orientate secondo due particolari priorità: una per i ragazzi più piccoli e l’altra per i bambini rifugiati. Il vero regalo consiste nell’attenzione di cuore all’altro che vive nel bisogno, con amore e gioia, nonostante la grande inflazione», conclude il missionario.

    Sabato 9 dicembre alle 12.15 nella chiesa di San Carlo a Lugano durante la messa per «i sofferenti nel corpo e nello spirito» sarà possibile sostenere il lavoro dell’Associazione «Oui pour la vie».

    Per info: www.ouipourlavielb.com

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