Il Venezuela era un Paese povero ma dove non mancavano le risorse per vivere dignitosamente. Sotto i governi di Chavez, prima, e di Maduro, poi, è scivolato nella miseria. “Le sofferenze del popolo non fanno che peggiorare. Non pensavo di vivere una situazione così tragica”. Don Angelo Treccani, 77enne ticinese, da 35 anni in Venezuela, così si esprime da noi contattato.
L’emigrazione è fortissima. In un’indagine fatta alla fine del 2017, metà delle persone di età compresa tra 18 e 29 anni e il 55 per cento della classe media dichiaravano di voler lasciare il paese. Due terzi di quanti speravano di emigrare hanno indicato la situazione dell’economia come il motivo. L’Onu ritiene che si tratti della più grande emigrazione forzata nella storia dell’America Latina. Paradossalmente – ci dice don Angelo - questo sta aiutando il governo perché chi trova lavoro all’estero poi fortunatamente aiuta i propri famigliari ma ciò permette a chi è al potere di lavarsi le mani.
L’emergenza ora è il cibo e le medicine. Don Angelo in collaborazione con le parrocchie è promotore di molte mense per assicurare un pasto a chi ne ha più bisogno. In Venezuela non mancano medici qualificati ma è necessario trovare all’estero i medicinali, anche quelli più basilari, che ormai sono introvabili nel paese. L’emergenza sanitaria come sempre colpisce le fasce più deboli: bambini e anziani.
“Il Governo ha chiesto ai militari la massima repressione. Ma l’equilibrio è destinato a rompersi. Il popolo non ce la fa più a continuare così” ci dice don Angelo. Ma i venezuelani – continua – sono anche un popolo mite e confidano che Dio li aiuterà ad uscire da questa piaga.
Don Angelo, che attualmente si trova in Ticino da amici, farà presto ritorno in Venezuela. Chi volesse contribuire ai suoi progetti lo può fare sul conto della CMSI (indicando don Angelo Treccani) oppure sul conto Associazione El Socorro, banca Raiffeisen Malcantonese 69-7842-5 (IBAN CH79 80307000000830287).
