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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Papa Francesco

    Francesco: vicino ai malati, fragili come me. Grazie bambini, il Papa vi vuole bene

    È la luce che trasforma, che abbaglia, che si fa carezza nel dolore a guidare i pensieri del Papa nell’Angelus, da lui preparato, in questa seconda domenica di Quaresima. È la luce della Trasfigurazione di Gesù che rende visibile ai discepoli che lo seguono sul monte una delle più grandi verità: “dietro i gesti – evidenzia Francesco - che Egli compie in mezzo a loro”, c’è “la luce del suo amore infinito”.

    Il periodo di prova

    Un amore che il Papa avverte “mentre sto affrontando – scrive - un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”.

    Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza.

    Raggi dell’amore di Gesù

    Essere luce anche nei luoghi in cui alberga la sofferenza. È una luce – aggiunge il Pontefice - che si ritrova anche nelle persone che il Signore ci pone vicino.  

    Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore.

    La preghiera dei bambini

    E Francesco ringrazia chi lo assiste “con tanta dedizione”, sente accanto a sé un popolo che prega incessantemente per la sua salute; dai più piccoli ai più grandi.

    So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al “Gemelli” in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi.

    Il ricordo di Paesi feriti dai conflitti

    Anche dal Policlinico Gemelli, ha nel cuore i Paesi “feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”.

    Una Chiesa sempre più sinodale

    Infine, nel testo dell’Angelus, il Papa ricorda il percorso, da lui stesso approvato, per accompagnare le Chiese nell’attuazione del documento finale del Sinodo 2024 e per camminare verso un’Assemblea ecclesiale nel 2028.

    E preghiamo per la Chiesa, chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale. Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno.

    “La Vergine Maria – conclude il Papa - ci custodisca e ci aiuti ad essere, come Lei, portatori della luce e della pace di Cristo”.

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