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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • Il Papa: in famiglia non teste basse sul cellulare ma aperte al dialogo

    Nella domenica successiva al Natale si celebra la Santa Famiglia di Nazaret, vero modello di vita per le nostre famiglie. Papa Francesco all’Angelus ripercorre il passo del Vangelo di Luca che racconta l’episodio di Gesù dodicenne, smarrito da Giuseppe e Maria e ritrovato nel Tempio a discutere con i dottori. Gesù risponde alla Madre, che lo cercava angosciata insieme con il padre, con due domande: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”

    Il dialogo è l’elemento più importante per una famiglia

    Anche se ci sono problemi inattesi e angosce, il dialogo non deve mai mancare. La Santa Famiglia, sottolinea il Pontefice, è un modello perché ci ricorda quanto sia importante l’elemento della comunicazione.

    È una esperienza, io dirò quasi abituale, di una famiglia che alterna momenti tranquilli ad altri drammatici. Sembra la storia di una crisi familiare, una crisi dei nostri giorni, di un adolescente difficile e di due genitori che non riescono a capirlo. Fermiamoci a guardare questa famiglia. Sapete perché la Santa Famiglia di Nazaret è un modello? Perché è una famiglia che dialoga, che si ascolta, che parla. Il dialogo è l'elemento più importante per una famiglia! Una famiglia che non comunica non può essere una famiglia felice.

    I figli hanno bisogno di essere ascoltati

    Il dialogo deve avere poi un altro grande alleato: la capacità non solo di saper comprendere ma, soprattutto, di ascoltare. “È bello - afferma il Papa - quando una madre non inizia con il rimprovero, ma con una domanda”.

    Maria non accusa e non giudica, ma cerca di capire come accogliere questo Figlio così diverso attraverso l’ascolto. Nonostante questo sforzo, il Vangelo dice che Maria e Giuseppe «non compresero ciò che aveva detto loro» (v. 50), a dimostrazione che nella famiglia è più importante ascoltare che capire. Nella famiglia è più importante ascoltare che capire. Ascoltare è dare importanza all’altro, riconoscere il suo diritto di esistere e pensare autonomamente. I figli hanno bisogno di questo. Pensate bene, voi genitori. Ascoltate i figli: hanno bisogno.

    È bello stare insieme a tavola e parlare

    In questo tempo natalizio, in cui molte famiglie si riuniscono intorno ad una tavola, il Pontefice ricorda che i pasti sono momenti privilegiati “di dialogo e di ascolto”. Momenti da vivere non “con la testa sul cellulare”.

    È bello stare insieme a tavola e parlare. Questo può risolvere tanti problemi, e soprattutto unisce le generazioni: figli che parlano con i genitori, nipoti che parlano con i nonni… Mai restare chiusi in sé stessi o, peggio ancora, con la testa sul cellulare. Questo non va… mai, mai questo.  Parlare, ascoltarsi, questo è il dialogo che fa bene e che fa crescere!

    Dalla Santa Famiglia impariamo l’ascolto reciproco

    Le incomprensioni familiari non sono muri invalicabili e si superano con il dialogo. La Famiglia di Nazaret è santa ma anche i genitori di Gesù, afferma Papa Francesco, “non sempre capivano” il loro Figlio.

    Possiamo riflettere su questo, e non meravigliamoci se qualche volta in famiglia ci succede di non capirci. Quando ci capita chiediamoci: ci siamo ascoltati tra noi? Affrontiamo i problemi ascoltandoci a vicenda o ci chiudiamo nel mutismo - ascoltiamo o ci chiudiamo nel mutismo? – delle volte nel risentimento, nell’orgoglio? Ci prendiamo un po’ di tempo per dialogare.

    Il Papa, dopo la sequenza di queste domande che interpella il cuore di ognuno, indica infine la direttrice che deve guidare le famiglie. “Quello che oggi possiamo imparare dalla Santa Famiglia - spiega Francesco - è l’ascolto reciproco”.

    Nel post Angelus il pensiero alle famiglie che soffrono

    Nel post Angelus il saluto speciale del Papa è andato alle famiglie. “La famiglia è la cellula della società”. Il  pensiero di Franceco è rivolto, in particolare, "alle famiglie in Corea del Sud”, in lutto per l’incidente aereo. Dal Pontefice anche l’esortazione a pregare per le famiglie che soffrono per le guerre in Palestina, Ucraina, Israele, Myaanmar, Sudan e Nord Kivu.

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