È da poco online il canale tiktok della Fondazione "Gamaraal", già presentata dalle pagine di Catholica e catt.ch , la cui missione è fondamentalmente una: trasmettere ai più giovani, attraverso la voce di chi ne fu vittima e affinché possa non ripetersi mai più una simile tragedia, la memoria dell’Olocausto, oltre a fornire ai sopravvissuti un aiuto concreto, materiale e morale, in Svizzera – per molti di loro una seconda casa dopo la tragedia – e nel mondo. Migliaia le visualizzazioni per una risposta che è stata immediata: «Non ci aspettavamo assolutamente un seguito simile», ci racconta Anita Winter, presidente della Fondazione, raggiunta in queste ore telefonicamente. «Ma la risonanza che ha avuto l’iniziativa ci ha poi subito convinti che era la strada giusta da percorrere».
Tantissimi i giovani iscritti al canale, «segno che il tema della memoria sia ancora sentito». Nei video, perlopiù interviste dei sopravvissuti, che oggi, avverte Winter, «vista l’età avanzata, ci stanno lasciando e che richiedono dunque di essere interpellati ancora di più». Da qui l’idea di lasciare loro la parola ancora una volta, per raccontare «quella che fu la tragedia ma anche il messaggio di fondo che si sentono di voler trasmettere».
Tra questi anche testimoni che nel tempo hanno scelto come luogo di residenza il Ticino, ad esempio Fishel Rabinowicz, intervistato anche da «Strada Regina» in occasione della scorsa Giornata della memoria. La commozione suscitata da ogni breve video è molta: chi racconta di aver cercato di dimenticare gli accadimenti di quei tragici giorni, chi invece rivive con fortissima emozione il giorno della liberazione, chi ancora si addentra nei terribili dettagli della prigionia. Ne risulta un quadro impressionante e, attraverso questo canale, una risorsa ad oggi forse unica per non dimenticare.
Per le testimonianze: https://www.tiktok.com/@gamaraal
