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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
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  • Il Papa istituisce la Domenica della Parola di Dio

    Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”,

    il Papa stabilisce che “la III Domenica del Tempo ordinario sia

    dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di

    Dio”. Il documento è stato pubblicato oggi, 30 settembre, nella memoria

    liturgica di San Girolamo,

    all’inizio del 1600° anniversario della morte del celebre traduttore

    della Bibbia in latino che affermava: “L’ignoranza delle Scritture è

    ignoranza di Cristo”.

    Gesù apre le menti all’intelligenza delle Scritture

    Francesco spiega che questa iniziativa, già pensata a conclusione del

    Giubileo straordinario della misericordia, intende rispondere a tanti

    fedeli che chiedevano che fosse istituita la Domenica della Parola di

    Dio. La Lettera inizia con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in

    cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre sono radunati insieme:

    "Allora aprì loro (aperuit illis) la mente all'intelligenza delle

    Scritture". "A quegli uomini impauriti e delusi - scrive il Papa -

    rivela il senso del mistero pasquale: che cioè, secondo il progetto

    eterno del Padre, Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per offrire

    la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo

    che darà loro la forza di essere testimoni di questo Mistero di

    salvezza”.

    La riscoperta della Parola di Dio nella Chiesa

    Il Papa ricorda il Concilio Vaticano II, che “ha dato un grande impulso alla riscoperta della Parola di Dio con la Costituzione dogmatica Dei Verbum”, e Benedetto XVI che ha convocato il Sinodo nel 2008 sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e ha scritto l’Esortazione Apostolica Verbum Domini, che “costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità”. In questo documento - rileva - “viene approfondito il carattere performativo della Parola di Dio, soprattutto quando nell’azione liturgica emerge il suo carattere propriamente sacramentale”.

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