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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • La cattedrale di San Lorenzo a Lugano COMMENTO

    La legge di nomina del vescovo. Un problema prima o poi da affrontare, lasciando la decisione a chi è competente

    di Cristina VonzunGià all’indomani dell’inattesa partenza del vescovo Lazzeri dalla guida della Diocesi di Lugano ho incontrato diverse persone con le quali mi è capitato di discutere sull’opportunità oggi di una legge datata 1968 ma risalente al 1888 che vincola la scelta del vescovo di Lugano a un sacerdote che sul proprio documento di identità ha l’origine ticinese. Nel frattempo, alla nostra redazione sono arrivati messaggi e domande in tal senso. In queste settimane quaresimali c’è stata l’iniziativa di tre privati cittadini, tre laici, di raccogliere le firme per sottolineare la necessità di un cambiamento della legge. Si possono giustamente discutere – come per altro è stato fatto anche pubblicamente – i tempi e i modi della stessa iniziativa ma resta un fatto: il Ticino è cambiato e cambia continuamente dal punto di vista culturale e sociale rispetto al 1888. Già oggi ci sono preti della diocesi di Lugano che vivono in Ticino o altrove che non hanno detta cittadinanza e quindi non possono essere presi in considerazione come candidati vescovi. E cosa sarà nel futuro, considerate anche le non molte vocazioni locali?Alla fine, qualcuno, tra i laici, ha probabilmente pensato di muoversi rendendo pubblico con questa iniziativa le riflessioni raccolte tra la gente in questi mesi, una sorta di domanda latente che comunque non è di oggi ma già in passato è emersa . Quindi, diamo pure atto a chi critica i tempi dell’iniziativa ricordando che sarebbe eventualmente competenza del vescovo locale promuovere questa richiesta di cambiamento. Va bene, ma diamo anche atto a questi laici e a tutti coloro che hanno firmato e a coloro che magari non hanno firmato ma hanno espresso in vario modo la stessa necessità – e ci sono – che questa riflessione latente in qualche modo andava portata visibilmente a galla. La petizione è stato un modo – tutto da valutare certo – che ha voluto rendere visibile una questione che si sta trascinando da anni. Questa istanza di cambiamento sarà ora valutata nei contenuti, modi, tempi, ambiti e luoghi da chi è competente in materia. Ma se siamo onesti con noi stessi, sappiamo bene che non è qualcosa che nasce oggi.Poi le risposte per fortuna, non dobbiamo darle noi. Semmai a noi è chiesto di pregare per il nuovo vescovo. di Cristina Vonzun

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