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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Osogna: l'oratorio di Santa Maria del Castello e il suo altare cinquecentesco

    La si nota su di uno sperone roccioso sopra il paese di Osogna, la cappella di Santa Maria, costruita sui resti di un’antica fortezza medioevale e immersa nel verde e grigio circostante. Ecco da dove proviene il nome Santa Maria del Castello. Alla chiesa si giunge attraverso un breve percorso, che accompagna il visitatore lungo le cappelle della Via Crucis. L’edificio, di origine quattrocentesca, è stato in seguito trasformato nel Seicento e ha subito un ultimo restauro nel 1972. Non c’è dubbio su quale sia il capolavoro di questa chiesa-oratorio: il polittico ligneo ad ante che si trova in fondo al coro, opera del pittore e scultore Ivo Strigel (1494). L’autore ha realizzato anche la pala d’altare nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Calanca e un altare simile a quello di Osogna a Lumbrein, nei Grigioni. Come non notare la buona conservazione ed i colori vivaci della pala di Osogna. L’ancona, intagliata e dipinta presenta al centro i Santi Giorgio e Marco, mentre all’interno delle ante sono dipinti San Giacomo e San Wolfgang. Nella predella possiamo osservare il Cristo attorniato dalle sculture dei dodici apostoli. I santi, come d’abitudine per Strigel, sono racchiusi in uno scrigno con trafori ornamentali. Sempre all’interno dell’oratorio si trova una lunetta con l’assunzione di Maria del XVII secolo. La Vergine è attorniata da angeli che sembrano formare una vera orchestra, muniti degli strumenti più vari. Sulla parete sinistra del coro un affresco tardogotico rappresenta i Santi Rocco e Sebastiano. All’esterno dell’edificio si trovano due dipinti raffiguranti la Vergine: una Madonna che adora il Bambino con sfondo paesaggistico risalente alla metà del secolo XVIesimo e una Vergine in trono della seconda metà del Quattrocento. Sopra il portale è interessante il medaglione che rappresenta Dio Padre con una testa barbuta. Il campaniletto a vela, a giudicare dalla data 1643 indicata sulla campana, risale a quel periodo. La chiesa, purtroppo, resta chiusa durante l’anno, e per poterla rimirare, bisogna quindi rivolgersi al consiglio parrocchiale o al parroco, al pari dell’oratorio della SS. Pietà, altro pregevole edificio sacro pure posto sopra il villaggio. Che cosa vedere in zona: a Osogna stessa, tradizionale capoluogo della Riviera, ricordiamo la chiesa parrocchiale dei SS. Felino e Gratiniano, con la volta della cappella della Madonna del Rosario, ricca di stucchi seicenteschi. Nella vicina Biasca si trovano l’affascinante chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo, raggiungibile a piedi, la parrocchiale di San Carlo e perché non spingersi verso Loderio, dove si trova il grazioso oratorio (Natività di Maria), seppellito dall’alluvione del 1868. Pensate che solo il campanile restò per oltre un secolo a ricordare il luogo della catastrofe. (CG)

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