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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Papa ai luterani: lo Spirito Santo riunisca ciò che è ancora diviso

    Cattolici e luterani devono «proseguire» nei loro rapporti reciproci «non con la foga di correre in avanti per guadagnare traguardi ambiti, ma camminando insieme con pazienza, sotto lo sguardo di Dio», perché «nessun dialogo ecumenico può avanzare se rimaniamo fermi». È questa l’andatura da tenere secondo Papa Francesco, al quale una delegazione di luterani della Germania, che ha ricevuto stamane nel Palazzo Apostolico, ha confidato di osservare con «attenzione e grande speranza» al dibattito in corso nella Chiesa cattolica tedesca sulla possibilità di ammettere alla comunione coniugi protestanti di fedeli cattolici.

    Comunione crescente

    Il Santo Padre ricorda, in particolare, le salite e i traguardi raggiunti lungo la strada della comunione:

    Grati a Dio abbiamo potuto constatare che i cinquecento anni di storia – a volte molto dolorosa – che ci hanno visti contrapposti e spesso in conflitto, hanno lasciato spazio, negli ultimi cinquant’anni, a una comunione crescente.

    La via del dialogo – sottolinea Francesco - ha permesso di cogliere importanti frutti ecumenici:

    Grazie all’opera dello Spirito, agli incontri fraterni, a gesti improntati alla logica del Vangelo più che alle strategie umane, nonché attraverso il dialogo ufficiale luterano-cattolico, è stato possibile superare vecchi pregiudizi da entrambe le parti.

    Avanzare per non restare fermi

    «Sosteniamoci gli uni gli altri nel cammino, anche portando avanti il dialogo teologico», ha detto il Papa. «Nessun dialogo ecumenico può avanzare se rimaniamo fermi. Camminare. Dobbiamo proseguire: non con la foga di correre in avanti per guadagnare traguardi ambiti, ma camminando insieme con pazienza, sotto lo sguardo di Dio. Alcuni temi – ha proseguito il Papa – penso alla Chiesa, all’Eucaristia e al ministero ecclesiale, meritano riflessioni puntuali e ben condivise. L’ecumenismo chiede anche di non essere elitario, ma di coinvolgere il più possibile tanti fratelli e sorelle nella fede, crescendo come comunità di discepoli che pregano, amano e annunciano. È su questa base che il dialogo ecumenico ci aiuterà a progredire, sotto la guida dello Spirito Santo, nella comprensione comune della rivelazione divina, che si approfondisce conoscendo e amando insieme il Signore Gesù Cristo, perché – ha detto ancora Francesco citando la lettera di Paolo ai Colossesi – “è in Lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” ed “è piaciuto a Dio … che per mezzo di Lui… siano riconciliate tutte le cose”».

    Agenzie/red

     

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