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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Il Papa in Cile e Perù pranza e incontra privatamente i rappresentanti indigeni

    Nell'ormai prossima visita in Cile e Perù in programma dal 15 al 21 gennaio, Papa Francesco pranzerà in due occasioni, in privato, con un ridotto gruppo di rappresentanti delle popolazioni indigene, storicamente perseguitate, discriminate, impoverite e private dei loro diritti. A Temuco, «il Papa ha chiesto di riunirsi con persone comuni e rappresentanti della comunità dell'Araucania», ha confermato all'agenzia vaticana Fides il portavoce della Commissione locale della visita apostolica, il professore laico Arturo Hernandez Salles.

    Il Pontefice «vuole conoscere direttamente dalla fonte la realtà locale», ha affermato. L'Araucania è la terra storicamente reclamata dai mapuches, popolo originario che dichiarò guerra agli invasori spagnoli (colonizzatori, dal punto di vista europeo) sin dal secolo XVI, e il conflitto, oggi col governo cileno, non è ancora risolto. La Chiesa è vista da alcuni di loro come una possibile mediatrice e da altri, minoritari, come complice dello Stato loro avverso.

     

    Ben diversa è la situazione in Perù dove, specie nella regione amazzonica, gli indigeni sono in gran parte cattolici o comunque cristiani di altre Chiese, e la loro stessa esistenza è minacciata dallo sfruttamento illecito delle risorse naturali. Qui, a Puerto Maldonado, saranno nove i rappresentanti delle comunità autoctone amazzoniche che pranzeranno in privato con il Papa.

     

    L'ha rivelato il segretario aggiunto della Conferenza Episcopale Peruviana, don Guillermo Inca. Questo incontro, insieme al quello con circa 3.500 indigeni nel palazzetto dello sport Coliseo Madre de Dios, sarà fondamentale anche per la preparazione del Sinodo speciale per la regione Panamazzonica indetto dal Pontefice per l'ottobre 2019.

    VaticanInsider

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